Ė stato illustrato questa mattina il programma delle attività di decontaminazione e smantellamento della centrale nucleare di Caorso (Piacenza). Il programma delle attività è articolato in quattro fasi: demolizione edificio off-gas e adeguamento depositi temporanei; smantellamento e decontaminazione edificio reattore; conferimento dei rifiuti al Deposito Nazionale e demolizione degli edifici e dei depositi temporanei; rilascio del sito privo di vincoli radiologici. Nel 2008 è stato acquisito il Decreto di Compatibilità Ambientale (VIA). Nel 2012 è stato ottenuto il parere positivo della Commissione Europea per la disattivazione (art. 37 trattato Euratom). Sarà convocata dal Ministero dello Sviluppo Economico la Conferenza dei Servizi per l’emanazione del Decreto di Disattivazione che consentirà di avviare le operazioni di smantellamento dell’edificio reattore e di portare a termine la bonifica del sito. Complessivamente i lavori di bonifica della centrale produrranno 320 mila tonnellate di materiali metallici e inerti, che verranno riciclati. I rifiuti radioattivi corrisponderanno a 4.800 tonnellate e saranno temporaneamente stoccati in sicurezza nel sito, in attesa del loro conferimento al Deposito Nazionale. Finora, sono state complessivamente smantellate, decontaminate e riciclate circa 9.400 tonnellate di sistemi e componenti metallici, il 62% del metallo originariamente presente, circa il peso della torre Eiffel. Ad oggi, la radioattività è stata ridotta del 99% rispetto a quella originariamente presente. Le attività sono svolte nel rispetto della normativa vigente e vengono realizzate in linea con i migliori standard internazionali, per garantire la massima sicurezza per i lavoratori, la popolazione e l’ambiente. Il valore della bonifica ambientale del sito è di 360 milioni di euro, di cui circa 60 per attività di decommissioning già completate e 60 milioni per il conferimento dei rifiuti al Deposito Nazionale. Tutte le operazioni sono autorizzate dagli Enti e Istituzioni, locali e nazionali, preposti a sovrintendere e sorvegliare, ciascuno per la propria competenza, lo svolgimento della bonifica ambientale del sito e la gestione dei rifiuti radioattivi. A garanzia della sostenibilità ambientale, gli interventi saranno progettati, realizzati e monitorati in modo da non produrre alcun impatto, sia radiologico sia convenzionale, sull’ambiente. A oggi, le principali attività di bonifica della centrale di Caorso hanno riguardato: la decontaminazione del circuito primario; la demolizione delle torri di raffreddamento; l’entrata in funzione di una delle più grandi stazioni di gestione materiali al mondo per lo smontaggio, il taglio e la decontaminazione dei materiali metallici; lo smantellamento dei componenti e la demolizione del camino dell’edificio off-gas; la rimozione dei coibenti, tra i quali l’amianto, dagli edifici reattore, turbina e off-gas; l’allontanamento del combustibile nucleare irraggiato per il suo riprocessamento; lo smantellamento dei componenti dell’edificio turbina. Il sito, libero da vincoli radiologici, sarà restituito al territorio per il suo riutilizzo nel 2025.
LA SODDISFAZIONE DI FOTI (PDL)
“Saluto con soddisfazione l’avvenuta presentazione, da parte di Sogin, del piano per la bonifica di Caorso, e cio’ a coronamento di una costante e personale azione di sollecito nei confronti dei Governi in sede parlamentare” lo afferma l’onorevole Tommaso Foti (PdL), componente della Commissione Ambiente della Camera. “La bonifica dell’area su cui insiste la centrale di Caorso e’ un dovere prima ancora morale che legislativo. Con questa attivita’ di bonifica – conclude Foti – Sogin aquisira’ sul campo un’esperienza sul campo che potra’ servirle anche per il mercato internazionale. Per intanto e’ fondamentale che le imprese del territorio piacentino siano adeguatamente coinvolte in detta attivita’ di bonifica.”