Ikea, facchino ferito. La Questura: “Nessun ricovero in terapia intensiva”

AGGIORNAMENTO –Dalla questura in serata è arrivata la smentita ufficiale e “categorica” alla notizia diffusa oggi e che riguardava il ferimento e il conseguente ricovero nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale di Piacenza di un operaio che di una cooperativa che lavora all’Ikea.


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Facchino ferito durante gli scontri e ricoverato in sopedale. Lo scrive il Sì Cobas in una nota: “Nel corso dell’ennesima, violenta carica al picchetto degli operai delle cooperative che stanno bloccando da giorni il magazzino Sud Europa dell’IKEA a Piacenza, uno dei lavoratori aderenti al SI Cobas, Fouad, a causa delle manganellate ricevute dalla polizia ieri 30 ottobre è stato ricoverato in terapia intensiva con la diagnosi di emorragia cerebrale nell’ospedale della città. Altri 4 lavoratori hanno riportato ferite meno gravi. La protesta, iniziata il 17 ottobre, è dovuta al mancato rispetto da parte delle cooperative che operano presso l’IKEA del contratto di lavoro sia per le condizioni economiche che normative e alla sospensione disciplinare dei delegati sindacali che stanno guidando la lotta. Sono giunte poi notizie che le cooperative avrebbero inviato lettere di licenziamento a12 lavoratori, attivisti e delegati sindacali. Se fosse vera quest’ultima notizia, si confermerebbe il doppio gioco delle cooperative, che nell’incontro di ieri sera con il SI COBAS avevano chiesto e ottenuto la revoca dello stato d’agitazione di oggi, in previsione dell’odierno incontro fra i loro rappresentanti e quelli dell’IKEA, in cambio del reintegro di tutti i lavoratori sospesi senza un provvedimento formale e del riavvio della trattativa sulle richieste del SI Cobas”.

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Amr Abbass, ambasciatore egiziano in Italia, incontrerà nelle prossime ore i lavoratori in agitazione presso i magazzini Ikea di Piacenza: scopo dell’incontro, richiesto dagli stessi operai, individuare una via per il rispetto del contratto di lavoro. I lavoratori sperano di poter sfruttare il peso politico di Abbass per fare pressioni presso il ministro del lavoro, Elsa Fornero, come ha confermato Mohammed Arafat, delegato Cobas a Piacenza