AGGIORNAMENTO oer 15.20 – “Voglio aspettare di leggere il decreto prima di formulare un giudizio completo”. Lo ha dichiarato il presidente della Provincia Massimo Trespidi il quale, tuttavia, non ha esitato a definire la riforma attuale con un termine più che eloquente: “raffazzonata”.
AGGIORNAMENTO ore 14.30 – La riforma delle Province sarà attiva a partire dal 2014 e a novembre del 2013 si terranno invece le elezioni per decidere a i nuovi vertici. Lo spiega il ministro per la Funzione pubblica, Patroni Griffi, in conferenza stampa a palazzo Chigi dopo il via libera del Cdm al decreto che riduce il numero di Province.
Il Consiglio dei Ministri ha poi condiviso la proposta dei Presidenti delle Giunte e dei Consigli, all’interno della Conferenza Stato-Regioni, sul taglio ai costi della politica regionale. La proposta garantisce il dimezzamento dei costi, per un risparmio complessivo di circa 40 milioni di euro l’anno. All’inizio di ottobre il Consiglio dei Ministri con il decreto legge sul contenimento della spesa dei Consigli regionali e sulla riduzione dell’apparato politico ha affidato alla Conferenza Stato-Regioni il compito di individuare le Regioni piu’ “virtuose” per quanto riguarda la retribuzione del corpo politico regionale e i finanziamenti ai gruppi consiliari.
L’intervento, mirato a ridurre gli sprechi e gli usi impropri delle finanze pubbliche a livello locale, ha creato le condizioni per una gestione amministrativa e contabile efficienti, rispettose della legalita’ e trasparenti. La Conferenza Stato-Regioni ha indicato nell’Umbria la regione piu’ virtuosa per quanto riguarda la retribuzione dei Presidenti di Giunta, l’Emilia Romagna per quanto riguarda i consiglieri regionali e, per i finanziamenti ai gruppi consiliari, ha indicato la Regione Abruzzo. La scelta del Consiglio di condividere la proposta della Conferenza rende superflua l’adozione di un provvedimento espresso. Le Regioni dovranno adeguarsi ai nuovi standard entro il 30 novembre.
Riprende oggi, mercoledì 31 ottobre, la seduta del Consiglio dei ministri interrotta ieri alle 18,50. Sul tavolo c’è il provvedimento di riordino delle Province.
La novità di ieri è stata un disegno di legge che introduce il modello francese. Proposto dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera (in accordo con gli altri ministri competenti) il ddl regola l’istituto della consultazione pubblica per la realizzazione delle opere di interesse strategico, così da consentire il coinvolgimento preventivo delle comunità e dei territori interessati, permettendo una maggiore condivisione delle informazioni e delle finalità dei progetti con le comunità locali.
Il ddl approvato ieri si aggiunge alle oltre 120 nuove norme in tema di infrastrutture e trasporti già direttamente operative o la cui attuazione amministrativa è imminente.
Oltre alla promozione di un più alto livello di partecipazione delle popolazioni e dei territori rispetto alla realizzazione di opere strategiche, il provvedimento è finalizzato ad assicurare che i progetti da realizzare con contratti di partenariato pubblico-privato siano idonei ad assicurare adeguati livelli di “bancabilità” fin dalla gara per l’affidamento.
Le amministrazioni aggiudicatrici potranno chiedere che l’offerta presentata sia corredata da una manifestazione di interesse da parte di una banca a finanziare l’operazione.
Inoltre, per incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente, il ddl traccia una politica di riduzione degli oneri di costruzione relativi a ristrutturazioni e recuperi edilizi, differenziando i contributi di costruzione .
Sono previste anche deleghe per l’ammodernamento delle norme su infrastrutture, edilizia e trasporti.