Atlantis chiuderà a fine anno, lavoratori in stato di agitazione

AGGIORNAMENTO ore 11.30 – Per comprendere con chiarezza qual è la situazione dell’azienda, quali le difficoltà che sta attraversando, quali soluzioni vengono proposte e, soprattutto, per tutelare a pieno i circa 180  lavoratori dell’Atlantis di Sariano di Gropparello, l’assessore provinciale alle Politiche del Lavoro Andrea Paparo ha deciso di convocare per lunedì 5 novembre alle 15 nella sede della Provincia di via Mazzini un confronto tra le parti. All’incontro parteciperanno, oltre ai rappresentanti dell’Amministrazione provinciale, la dirigenza di Azimut-Benetti, i sindacati, Confindustria e il Comune di Gropparello. “L’intenzione – evidenzia Paparo, all’indomani della dichiarazione dello stato di agitazione dei lavoratori – è quella di raccogliere l’invito al dialogo lanciato dai vertici del gruppo nel tentativo di capire se effettivamente la decisione di chiudere il cantiere navale nel Piacentino sia irrevocabile. La maggiore preoccupazione è rivolta ai dipendenti: per questo, dal momento che ci troviamo in una fase iniziale della trattativa, l’obiettivo rimane comprendere se esistono alternative che non impoveriscano in maniera così drammatica parte del nostro territorio”.

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Lavoratori Atlantis in stato di agitazione. La decisione è emersa ieri, durante l’assemblea dei sindacati dell’azienda di Sariano di Gropparello, a seguito della decisione di chiudere lo stabilimento entro il 31 dicembre di quest’anno. Domani, dalle 7.30 del mattino, gli operai saranno quindi in stato di agitazione, sostenuti da Cgi, Cisl e Uil. “Inaccettabile” hanno tuonato, chiedendo la convocazione di un tavolo nazionale con l’intervento del Ministero. Sono 200 i lavoratori che rischiano il proprio posto dio lavoro. L’azienda, dal canto suo, ribadendo la volontà di chiudere ha però fatto sapere che è pronta a offrire a chi perderà il posto la ricollocazione in altri siti produttivi di sua proprietà.