Piacenza la città dell’Emilia Romagna con più cittadini stranieri

Tra i Comuni capoluogo Piacenza e Reggio Emilia sono quelli con la più alta incidenza di popolazione straniera (17,7%). Bologna, primo in valori assoluti (52.473) è al 60° posto con il 13,7%. Piacenza si conferma prima anche come area provinciale con il 14,1% , seguita da Parma (13,1%). I principali paesi di provenienza degli stranieri residenti sono il Marocco (13,8%, in ulteriore decremento rispetto all’anno precedente), la Romania (13,7%, in crescita di mezzo punto percentuale), l’Albania al 11,8% (in leggera diminuzione). Risultano piuttosto distanziati gli altri paesi, anche se si può evidenziare il peso percentuale della Moldavia (5,8%, in leggera crescita), dell’Ucraina (5,5%, pressoché stabile). Presentano percentuali fra il 4 e il 5% la Cina e la Tunisia.

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I dati complessivi

555mila, pari al 12,4 % della popolazione complessiva della Regione Emilia-Romagna. E’ la stima della Caritas sui soggiornanti  in Emilia-Romagna, regione in cui il fenomeno migratorio conferma le sue caratteristiche di crescita, ma anche di progressiva stabilizzazione. Un anno fa la stima dei  cittadini stranieri regolarmente soggiornanti  in regione era infatti di 544mila persone, pari al 12,3% della popolazione totale. Considerando  le sole residenze anagrafiche,  all’ 1 gennaio 2012  i residenti  stranieri erano  530.015, pari all’11,9% della popolazione, contro i 500.585 del 2011 (11,3%). Un’incidenza percentuale dunque in crescita nel tempo (nel 2002 erano il 4,1%), ma, anche, in progressivo rallentamento: l’incremento 2012-2011 è infatti del 5,9%, dato in flessione rispetto agli anni precedenti (8,2% sul 2010,  9,8% sul  2009, 15% sul 2008 e sul 2007).  A confermare la tendenza verso un insediamento  sempre più stabile degli stranieri in Emilia-Romagna, anche la presenza femminile che  da minoritaria nel 2002 (46,9%), è oggi  preponderante (51,7%), l’elevata presenza di alunni stranieri nelle scuole (il 14,6%, la percentuale più alta a livello nazionale)  e la crescita del 7,2% dal 2010 al 2011 delle imprese con titolare straniero.  “Sono dati che ci dicono che stiamo diventando una società sempre più multietnica. E’ un fatto oggettivo ed è soprattutto una risorsa,  che deve indirizzare le nostre politiche – ha spiegato oggi a Bologna l’assessore regionale alle politiche sociali Teresa Marzocchi commentando i dati del 22° Dossier Caritas Migrantes insieme a un “focus” su residenti e studenti stranieri realizzato dall’Osservatorio regionale sull’immigrazione -Proprio per questo sono molto contenta – ha aggiunto Marzocchi – della proposta del sindaco Merola di dare la cittadinanza onoraria ai bambini stranieri nati qui. I provvedimenti legislativi tardano ad arrivare e dunque è importante che ci siano questi segnali politici. Io stessa ho rivolto un invito  in questo senso  all’Anci e ai sindaci della nostra regione. Spero che molti ora seguano l’esempio di Merola”.  Quanto all’emergenza profughi del nord Africa, Marzocchi ha detto: ”occorre regolarizzare la presenza di queste persone che in Emilia Romagna sono 1504. E’  l’unica strada percorribile per dare loro la possibilità di muoversi in autonomia e cercare lavoro. E’ una richiesta che come Regioni abbiamo già rivolto al Governo non appena il ministro Cancellieri ha riaperto nel maggio scorso il tavolo con gli Enti locali”.  I dati sulla presenza di immigrati in Emilia-Romagna sono stati illustrati da Pietro Pinto (Comitato scientifico Caritas-Migrantes , associazione “Africa e Mediterraneo”) e Gianmarco  Marzocchini (delegato regionale Caritas Emilia-Romagna).   

 

Residenti e Paesi di provenienza

I comuni emiliano-romagnoli che superano il 10% dei residenti stranieri passano dai 22 del 2004 ai 176 del 2011 (oltre la metà dunque dei complessivi 348), con Galeata (Fc) al 22,5%, Luzzara (Re) al 21,6% e Castel San Giovanni (Pc) al 21,3% e altri 35 comuni con valori percentuali compresi fra il 15 e il 20%. Tra i Comuni capoluogo Piacenza e Reggio Emilia sono quelli con la più alta incidenza di popolazione straniera (17,7%). Bologna, primo in valori assoluti (52.473) è al 60° posto con il 13,7%. Piacenza si conferma prima anche come area provinciale con il 14,1% , seguita da Parma (13,1%). I principali paesi di provenienza degli stranieri residenti sono il Marocco (13,8%, in ulteriore decremento rispetto all’anno precedente), la Romania (13,7%, in crescita di mezzo punto percentuale), l’Albania al 11,8% (in leggera diminuzione). Risultano piuttosto distanziati gli altri paesi, anche se si può evidenziare il peso percentuale della Moldavia (5,8%, in leggera crescita), dell’Ucraina (5,5%, pressoché stabile). Presentano percentuali fra il 4 e il 5% la Cina e la Tunisia.

 

Scuola

Quasi un cittadino straniero residente su quattro (22,8%)  oggi in Emilia-Romagna è minorenne. Prosegue anche nel 2011 il primato emiliano-romagnolo dell’ incidenza straniera nelle scuole. Nell’anno scolastico 2011/2012 gli alunni con cittadinanza non italiana sono stati  86.944, pari al 14,6% degli iscritti totali (contro un dato nazionale dell’8,4%). L’incidenza percentuale è pertanto salita ulteriormente rispetto al 14,0% dell’anno scolastico 2010/2011, al 13,5% di quello 2009/2010 e al 12,8% di quello ancor precedente. Rispetto a questo dato medio complessivo, si evidenziano valori più elevati nella scuola secondaria di primo grado (16,0%) e nella primaria (15,8%). Da segnalare che nell’anno scolastico 2011/2012 il 46,5% degli alunni stranieri presenti nelle scuole regionali era nato in Italia (dato in crescita rispetto all’anno precedente di quasi due punti percentuali), con un 82,7% nella scuola dell’infanzia e un 59,4% in quella primaria.

 

Lavoro

Nel corso del 2011 la banca-dati Inail mostra 356.825 lavoratori dipendenti stranieri occupati in Emilia-Romagna. Si tratta del 19,2% dei lavoratori complessivi: una percentuale sostanzialmente identica alla media delle regioni del Nord Est (19,1%) e comunque superiore alla media italiana (16,4%). Nel 2011 il 31,1% dei nuovi assunti in Emilia-Romagna è stato straniero (regioni Nord-Est 31,2%, media italiana 24,8%).  La distribuzione degli occupati stranieri per macro-settore economico mostra che maggiori quote riguardano innanzitutto il terziario (51,0%), in particolare il settore alberghiero e della ristorazione, i servizi alle imprese e – in misura minore – le attività svolte presso famiglie. Seguono l’industria (37,1%), in particolare il settore delle costruzioni, e l’agricoltura (9,9%). I paesi più rappresentati fra i lavoratori dipendenti sono, nell’ordine, Romania, Marocco, Albania, Cina. Un ulteriore indicatore significativo di integrazione e stabilizzazione degli immigrati riguarda l’esperienza imprenditoriale: secondo i dati Unioncamere/CNA al 31.12.2011 le imprese con titolare straniero sono 27.245, dato in crescita se se si tiene conto che dal 2010 c’è stato un aumento del 7,2%. I paesi di provenienza più rappresentati sono, nell’ordine, Albania (14,9%), Marocco (13,8%), Cina (13,2%), Romania (11,4%) e Tunisia (11,1%). Ugualmente interessante è che più della metà delle imprese con titolare immigrato (53,7%) è suddivisa tra le Province di Bologna, Reggio-Emilia e Modena.

 

Fisco e previdenza

L’apporto dei lavoratori stranieri è importante non solo sul versante produttivo, ma anche su quello fiscale, contributivo e dei consumi. Secondo i dati elaborati dall’Agenzia socio-sanitaria regionale i lavoratori stranieri percepiscono un reddito medio di 1.000 € netti al mese (con un differenziale di circa -23% rispetto ai lavoratori italiani, ancora maggiore per le donne: -30%). Il loro gettito contributivo è di circa 857 milioni di euro nel 2010 (pari al 5% di tutti i contributi previdenziali versati in Emilia-Romagna, nel 2010). Con un’aliquota media di circa l’11%, il loro gettito fiscale è di circa 474 milioni di euro, per un totale di 1 miliardo e 332 milioni di entrate.

In allegato, i dati dell’Emilia-Romagna