“Da 22 anni la legge, prima dello statuto e del regolamento del consiglio comunale, prevede la facolta’ di istituire la commissione di garanzia e controllo. Senza di essa, tuttavia, Piacenza e’ andata avanti e non si ricordano atti amministrativi che abbiano richiesto l’intervento del giudice penale. Sono i fatti a dimostrare che la commissione sposorizzata dai grillini non serve a niente”. E’ quanto afferma il consigliere comunale e deputato Tommaso Foti del PdL.
“Si tratta invero di una commissione priva di reali poteri – aggiunge l’esponente azzurro – e tanto meno di quelli ispettivi e di indagine evocati a sproposito dai grillini, riservati infatti dalla legge e dal regolamento ad altra tipologia di commissione”. E prosegue: “L’unica vera particolarita’ della commissione che tanto sta a cuore ai grillini e’ che la stessa e’ presieduta da un esponente di minoranza. E’ fin troppo chiaro che la reiterata insistenza con la quale i consiglieri 5 stelle ne propongono la istituzione – osserva Foti – e’ unicamente mossa dall’aspirazione che hanno di occupare detto scranno, forse ignorando che equivale a poco meno di uno sgabello sghembo a tre gambe.”
“ Insomma – polemizza l’esponente del PdL – con buona pace dei sermoni pronunciati contro la casta, gli allievi di Grillo sono alla ricerca di uno strapuntino istituzionale che dia loro un po’ di visibilita’ politica, atteso che l’intensita’ e l’efficacia della loro opposizione e’ tanto inefficace quanto irrilevante”.
“Non e’ sicuramente con l’istituzione di una nuova commissione che si risolvono i problemi della citta’ e dei piacentini. Per concorrere a farlo – conclude Foti – occorrono idee, conoscenza dei temi, dimestichezza con le regole amministrative, altro che i vuoti slogan e i compitini letti in consiglio comunale e scritti a casa da qualche manina amica che caratterizzano l’azione dei grillini dall’inizio della consigliatura”.