Intervista a Mario Boni nella prima stagione da dirigente

Come inizio nella prima stagione da Dirigente non è dei più semplici. Una volta gli bastava  entrare in campo per provare a risolvere le situazioni negative ora per Mario Boni è obiettivamente più complicato. E trovarsi senza vittorie dopo quattro partite è oggettivamente una situazione complessa. L’ultima sconfitta in ordine di tempo a Villafranca ha mostrato il miglior e il peggiore Bakery della stagione.

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“Abbiamo mostrato per 25 minuti – analizza Mario Boni – un ottimo basket fatto di giuste spaziature, di buone rotazioni e di una eccellente confidenza con il canestro. La sensazione era che tutto il lavoro che viene svolto con costanza e disponibilità da parte di tutti durante la settimana finalmente avesse trovato la strada giusta per concretizzarsi in partita”.

Poi?

“E’ bastato un black out improvviso della squadra, per uscire completamente dalla partita. Siamo entrati completamente in crisi di identità e lì si è vista tutta la mancanza di tranquillità che impedisce alla  squadra  di ottenere i risultati per cui è stata costruita”.

Già, come se ne esce da questa situazione?

“Con una vittoria che è sempre la medicina migliore. Solo così riusciremo ad avere maggiore serenità nell’affrontare le nostre paure prima che gli avversari. Vincere ti aiuta a trovare convinzione che in questo momento ci manca”.

Sabato arriva la Sangiorgiese, squadra abituata a questi campionati e soprattutto con una ottima classifica. Come si può vincere?

“Giocando con maggiore serenità ed intensità. Sono una squadra alla nostra portata ma attualmente la classifica dimostra che sono meglio di noi. Dobbiamo avere più cattiveria di loro nel voler far nostra la gara. Vincere è fondamentale, tutti siamo sotto osservazione ma nessuno è in discussione perché siamo convinti che questa squadra possa uscire da sola dalle difficoltà di classifica”.

Anche senza l’aiuto in campo di Mario Boni.