Aumento delle tariffe del 4,28 per cento sulla gestione dell’acqua. Una riforma tariffaria importante di cui si è animatamente discusso questa mattina in Provincia dove si è riunito il consiglio locale di Atersir, Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti, nella quale sono inclusi tutti i sindaci dei Comuni piacentini. Proprio i primi cittadini erano chiamati a votare la delibera dei nuovi prezzi. Premessa: Atersir diede in appalto ad Iren la gestione di acqua e rifiuti nelle città di Reggio Emilia, Parma e Piacenza. L’aumento della bolletta è quindi frutto di una politica della stessa Iren.
In sala del consiglio provinciale il malcontento dei sindaci era palpabile ed è stato amplificato dal discorso introduttivo di Massimo Trespidi, presidente della Provincia: “Iren non si deve permettere di effettuare una riforma di questo tipo. E’ inadempiente per quanto riguarda gli investimenti da oltre due anni. Erano già stati deliberati investimenti per 18 milioni di euro mai effettuati”. Da qui la proposta di Trespidi di non votare la risoluzione e rimandare il tema all’incontro che si terrà giovedì prossimo tra Atersir e Iren, tra i quali il coordinatore è lo stesso Trespidi.
“Piacenza è sempre stata virtuosa e rispettosa nei rapporti con Iren, eppure l’agenzia ha investito molto di più a Parma che non a Piacenza quando Parma si è dimostrata molto più inadempiente di noi, una beffa nei nostri confronti e una questione che diventa anche politica”. Il rifiuto verso questo innalzamento delle tariffe è unanime e la volontà, in sintesi, è di affrontare a quattr’occhi Iren prima di procedere
E in conclusione Trespidi chiosa: “Prima di procedere a questa variazione tariffaria, Iren dovrebbe almeno darci garanzie per poterci ancora fidare”.
Nel caso queste garanzie non dovessero essere fornite ad Atersir e Trespidi, si valuterà l’ipotesi di bocciare l’aumento delle tariffe. Dal consiglio è emersa la volontà di lasciare ai membri piacentini del cda di Iren, Elefanti e Fellegara, il tempo di dimettersi affinché non siano coinvolti in una possibile azione legale.