L’acqua è un “Bene Comune”, elemento indispensabile per la vita degli esseri viventi, dell’ecosistema e dell’economia. Essendo però un bene limitato e prezioso deve essere usato e gestito in modo razionale, eliminando gli sprechi, anche alla luce dei cambiamenti climatici in corso. Per questo gli ambientalisti piacentini si mobilitano, con il convegno del 20 ottobre all’auditorium della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, in via San Bartolomeo (dalle 9.30 alle 13).
Da anni ogni estate a Piacenza si parla di guerra dell’acqua, dello scontro apparentemente irrisolvibile sugli usi della risorsa idrica fra le necessità dell’agricoltura e quelle dell’ambiente e dei fiumi. Mancato rispetto del Minimo Deflusso Vitale e delle norme che dovrebbero garantire la sopravvivenza degli ecosistemi fluviali da una parte; rischio siccità e tutela delle produzioni agricole dall’altra, in una guerra dell’acqua generata dalla rigidità ad adeguarsi al cambiamento.
Per gli ambientalisti (Legambiente, No Tube, Fipsas, Umpem e Sinning club) occorre quindi andare oltre e, partendo dal rispetto del principio di legalità, sforzarsi di trasformare l’attuale conflitto in proposte reali a vantaggio di tutti, anche grazie al contributo delle conoscenze scientifiche e dell’innovazione.
Sarà possibile attraverso gli interventi di scienziati e tecnici esperti del settore, provenienti dall’Università o dalla libera professione:
Ermes Frazzi dell’Università Cattolica, Marco Monaci del Centro italiano per la Riqualificazione Ambientale, Riccardo Telò, ingegnere idraulico, Giuseppe Marchetti Geologo-Università di Pavia, Sergio Tralongo, responsabile Area conservazione dell’Ente gestione per Parchi Emilia Occidentale, Umberto Fantigrossi, avvocato ed esperto di diritto ambientale.