Un monumento dedicato ai piacentini che nel corso degli anni sono emigrati all’estero. L’idea è nata in seno all’associazione “Piacenza nel mondo” guidata da Sandro Molinari, con l’intenzione di rendere omaggio ai piacentini trasferitisi all’estero in cerca di fortuna: “Nonostante Piacenza abbia conosciuto un fenomeno migratorio importante e numeroso, ad oggi nono esiste nella nostra città un monumento che ricordi questa parte di storia” spiega Molinari. L’idea ha trovato il consenso della Provincia di Piacenza, della Fondazione di Piacenza e Vigevano, dall’Istituto Missionari Scalabriniani e dal Liceo Artistico Cassinari.
Proprio gli studenti del Cassinari hanno partecipato ad un bando dal quale è emersa la scultura, nello specifico un bassorilievo, che rappresenterà il prossimo monumento ai migranti. Dodici allievi, dodici sculture e quindi dodici proposte tra le quali è stata scelta quella di Giulio Biasini: una mano dalla quale si diramano delle radici, simbolo del legame insolubile con Piacenza, e un germoglio, emblema della nuova vita e delle nuove opportunità dovute alla migrazione.
Questa mattina si è tenuta la nomina ufficiale del vincitore, rimane ora da decidere in quale punto della città collocare l’opera.
I NUMERI
L’emigrazione è un fenomeno che convenzionalmente viene inquadrato tra il 1860 e il 1970. I piacentini emigrati in questo secolo sono, secondo i calcoli dello stesso Molinari, più numerosi di quelli attualmente residenti in città e provincia. Tenendo presente che al giorno d’oggi siamo giunti ormai alle quarte generazioni, gli italiani di origine piacentina nel mondo si stima siano dai 300mila ai 500mila.