AGGIORNAMENTO ore 20.30 – Tre cinesi iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Piacenza sulla morte di Gianna Casella, la cantante piacentina deceduta sabato scorso forse per un’intossicazione alimentare seguita ad un pranzo a base di cozze in un ristorante etnico della periferia cittadina. L’ipotesi di reato e’ di omicidio colposo. Gli indagati sono tre cinesi, due donne ed un uomo, che lavorano nel ristorante nel quale aveva pranzato l’artista.
AUTOPSIA – Intanto questa mattina sara’ svolta l’autopsia sulla salma della Casella per stabilire se vi e’ stata una relazione fra il suo decesso ed il pranzo a base di cozze.
‘Eravamo andati a pranzo martedi’ della scorsa settimana io la Gianna, mia sorella e mio cognato – racconta Franco Peveri, marito della scomparsa – mia moglie, unica tra di noi, aveva preso un’abbondante porzione di cozze. Siamo usciti dal locale intorno alle tre del pomeriggio e alle sei e mezza di sera lei si e’ sentita male. Il mercoledi’ sembrava stesse meglio, ma poi giovedi’ e venerdi’ ha accusato dolori addominali sempre piu’ forti, febbre e difficolta’ respiratorie. Sabato abbiamo chiamato il 118, l’hanno ricoverata ma ormai era troppo tardi.
Un giorno e mezzo di agonia ed e’ morta. Ora io e mio figlio Marco vogliamo sapere perche”.
AGGIORNAMENTO 17.10 – Proseguono le indagini sulla morte di Gianna Casella, la storica cantante piacentina deceduta lunedì mattina. I familiari della donna avevano raccontato ai carabinieri che Gianna si era sentita male dopo aver mangiato un piatto di cozze in un ristorante della città sabato sera. Proprio il ristorante indicato dai parenti è stato messo al setaccio dai carabinieri del Nas e da tecnici dell’Asl. I militari hanno rinvenuto e sequestrato alimenti privi di documentazione riguardante la provenienza del prodotto e hanno pertanto denunciato i tre titolari dell’attività, di origini cinesi, per violazione delle norme sulla tracciabilità. Inoltre è stata presa in consegna dai militari dell’Arma una riserva di cozze conservata in magazzino.
La denuncia ai danni dei tre ristoratori, per ora, non ha ufficialmente collegamenti diretti con la morte della Casella. Anche le irregolarità riscontrate in materia di conservazione dei cibi rimangono del tutto slegate al decesso della cantante. Per una qualsiasi relazione tra i due elementi è infatti necessario attendere sia il risultato dell’autopsia sul corpo della donna, che avverrà domani mattina, sia il risultato delle analisi sulle cozze sequestrate al ristorante.
Non a caso la Procura ha avviato una inchiesta contro ignoti e non vi sono iscritti al registro degli indagati. In altre parole, nel ristorante indicato dai parenti della Casella sono state effettivamente riscontrate irregolarità sulla conservazione del cibo, ma non è detto che siano quelle la causa della morte della 70enne.
Morte di Gianna Casella, il pm apre un fascicolo per omicidio colposo
Omicidio colposo. E’ l’ipotesi di reato con cui il sostituto procuratore della Repubblica Emilio Pisante ha aperto un fascicolo d’indagine delegando gli accertamenti agli inverstigatori della polizia. Un fascicolo che per ora è contro ignoti, e quindi nessun avviso di garanzia è ancora stato emesso. Probabilmente si attendono gli esiti dell’autopsia che dovrebbe venire effettuata nelle prossime ore dal medico legale piacentino Novella D’Agostini. Nel frattempo non può ancora essere messo in relazione, perlomeno formalmente, il decesso all’eventuale condotta dei titolari del ristorante.
Il caso è ora sulla scrivania del pm Emilio Pisante della procura di Piacenza: indagherà sulla strana morte della cantante piacentina Gianna Casella, avvenuta lunedì all’alba al termine di due giorni di inferno; un inferno scatenatosi dopo un pranzo in un ristorante cittadino nel quale la nota artista dialettale aveva mangiato pesce crudo e per la precisione cozze. I parenti hanno spiegato i fatti agli inquirenti e vogliono vederci chiaro: il nesso tra il pranzo e la morte sembra evidente, tantopiù che la cantante – sostiene il figlio Marco – aveva di recente fatto degli esami medici ed era in buona salute. Morale, si indaga. Il pm ha quindi delegato gli accertamenti alla polizia e ha già disposto quello che probabilmente sarà il più importante dei punti di partenza di questa inchiesta ovvero l’esame autoptico sulla salma di Gianna Casella. Sarà il medico legale Novella D’Agostini a effettuarlo nelle prossime ore e già dai primi riscontri le idee su quel che è accaduto dovrebbero essere più chiare.
Clamoroso sviluppo nella morte della nota cantante piacentina Gianna Casella. Non sarebbe stato un semplice malore a uccidere lunedì all’alba l’artista bensì un’infezione fulminante provocata da un’intossicazione alimentare. La donna – che era in ottima salute fino a sabato sera – è uscita a cena con alcuni amici ed è andata a mangiare in un ristorante della città. Cena a base di pesce crudo, pare. Già sabato sera si è sentita male e domenica si è reso necessario il ricovero. Le sue condizioni sono precipitate nella notte e all’alba, purtroppo, è morta. Ora sono in corso accertamenti per far luce sull’episodio e la magistratura ha disposto l’autopsia.
Radiosound e la redazione di Piacenza24 si stringono intorno alla famiglia di Gianna Casella e porgono sentite condoglianze.
IL DOLORE E IL RICORDO DEL MARITO, FRANCO PEVERI: “Aveva fatto esami accurati 20 giorni fa, compreso al cuore e stava benissimo”. E’ stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno per il marito, Franco Peveri la morte di Gianna Casella avvenuta alle 5 di questa notte a causa, pare, di un’intossicazione alimentare.
Intervistato ai microfoni di Radio Sound, il compagno di una vita di quella che lui stesso chiama “una piacentinassa dal sass” ancora non crede di averla perduta.
“Sabato, verso le 13 siamo andati a mangiare in un ristorante gestito da cinesi a Piacenza. Eravamo in quattro. Io ho mangiato leggero, lei invece un piatto di cozze e forse ha allargato un po’ il tiro” ha spiegato Peveri. I primi sintomi, però, di quella che ad ora è stata descritta come un’intossicazione alimentare, sono nati verso le 17: “E’ andata in bagno, ha rimesso tutto e si è innescato il meccanismo, con un po’ di febbre, spossatezza. Ma credevamo fosse un’influenza”.
Poi il sabato il repentino peggioramento: “Torno a casa, non la trovo ma aveva lasciato un biglietto: ‘Sono ricoverata al pronto soccorso’. Aveva chiamato la guardia medica”.
Dal suo ricovero al decesso non c’è stato neanche il tempo per pensare, da parte del marito e del figlio, Marco Peveri: “Tre, quattro ore di terapia d’urgenza e questa mattina è morta” ha confermato il compagno, che ha poi voluto sottolineare il danno avvenuto a causa del cibo, si pensa: “L’intossicazione ha inciso sui reni, il cuore, il pancreas e il fegato. Un disastro”.
Franco Peveri ancora non sembra aver realizzato della scomparsa di Gianna. Ne parla al presente, anche nel ricordare la carriera artistica: “Lei è una ‘piacentinassa dal sas’ e nel periodo tra gli anni ’60 e ‘70 ha avuto grosse soddisfazioni, ha vinto un festival di Pesaro davanti a Massimo Ranieri. E a Piacenza ha dato una grande sferzata al dialetto piacentino in musica”.
E’ solo quando si torna alla realtà, che Peveri inizia ad avvertire il senso di vuoto per la donna che “ho conosciuto quando lei aveva 14 anni e io 17. Vivevamo ormai come un’unica persona. Stavamo bene, insieme 24 ore su 24 con ironia. E’ stato davvero un matrimonio ironico. Non ci credo ancora di averla persa. Non ci credo!”
E’ morta questa mattina all’alba Gianna Casella, notissima cantante piacentina, simbolo della musica dialettale della nostra città. Settantanni, in attività da sempre, è recentissima l’uscita del suo ultimo disco prodotto da Avos e intitolato “Il meglio del dialetto piacentino”. Sabato ha accusato un malore improvviso che ieri ha reso necessario il ricovero.
Oggi alle 5, purtroppo, la tragica notizia. Con Gianna se ne va un pezzo di storia di Piacenza e della piacentinità. La notizia si è diffusa questa mattina e stanno arrivando le testimonianze d’affetto di importanti esponenti della musica locale e non solo.
Toocante il ricordo di Fiordaliso (ascolta l’audio allegato), illustre esponente della musica italiana e grande amante della “sua” Piacenza; e con essa, di conseguenza, non poteva non amare Gianna Casella. “Ora è come se mancasse un colore alla nostra città – dice – Era una donna piena di vita, divertente. E’ stata il simbolo di Piacenza. Ciao Gianna”
Daniele Ronda, commosso, s’è detto molto rattristato per la scomparsa non solo di una grande artista che aveva fatto della piacentinità la sua bandiera ma anche di una “persona davvero speciale, sempre sorridente, positiva, allegra” e che per questo era amata da tutti.
Giliana Gilian, altro volto simbolo della musica e in particolare del liscio a Piacenza, conduttrice televisiva e cantante, appare davvero turbata quando la contattiamo al telefono: “L’avevo vista non più tardi di due settimane fa a una festa – dice – Sembrava che stesse benissimo, ancora non riesco a crederci”. E ancora: “Gianna era un grande, un grandissimo personaggio piacentino. Davvero, era unica. Mio padre all’inizio della carriera l’aveva portata a Milano a cantare ed erano rimasti tutti estasiati. Una voce splendida, un personaggio carismatico”.
“Esprimo profondo dispiacere per la scomparsa di Gianna Casella – ha detto l’assessore alla Cultura e all’Identità popolare della Provincia di Piacenza Maurizio Parma – Piacenza perde oggi un simbolo della cultura dialettale musicale locale oltre che una persona amata da molti e profondamente legata alla propria città e alle sue tradizioni”.
«Una persona vera e schietta come poche, non solo la voce di Piacenza, ma l’interprete dei sentimenti dei piacentini». L’onorevole Massimo Polledri ricorda così Gianna Casella: «Una enorme perdita per la nostra storia e per le nostre tradizioni popolari, con lei se ne va una grande pagina di Piacenza, una città che Gianna amava al di là delle frasi fatte, col proprio cuore». «In maggio -aggiunge Polledri -ho avuto la fortuna di averla ospite ad una manifestazione popolare, quello che più mi è rimasto impresso nella mente la sua spontaneità, una persona libera senza bandiere se non quella biancorossa della “nossa Piaseinsa”».
VIDEO GIANNA CASELLA