Forse anche in Tunisia gli era giunta all’orecchio la notizia che a suo carico era stata spiccata una denuncia per stalking nei confronti della moglie e madre dei suoi quattro figli. Ma probabilmente non si aspettava di trovare i carabinieri non appena avesse messo piede in Italia. E invece è andata così.
Dopo alcune settimane trascorse nel suo paese d’origine, il tunisino 39enne accusato dalla moglie di averla perseguitata per oltre dieci anni (da rileggere l’intervista pubblicata sul nostro sito il 3 ottobre) è arrivato al porto di Genova e immediatamente è stato raggiunto dai carabinieri della stazione di Piacenza principale e dalla polizia portuale genovese che gli hanno notificato un provvedimento dei giudici inequivocabile: d’ora in poi gli è vietato avvicinare sua moglie, la casa dove vive e i luoghi che frequenta, pena l’arresto immediato.
Dell’arrivo a Genova i militari dell’Arma avevano saputo grazie al monitoraggio costante dei parenti e degli amici del tunisino. Parenti e amici che, a quanto pare, non sarebbero d’accordo con l’iniziativa presa dalla moglie, accusata dal marito di avere comportamenti troppo occidentali, di non portare il velo e di frequentare amiche piacentine.