Piacenza e la coltivazione di marijuana sembrano avere un particolare rapporto, visto che non passa settimana in cui le forze dell’ordine non scoprano una piantagione, un laboratorio o una serra adibiti alla crescita e allo spaccio dello stupefacente.
Ennesimo caso, dalle notevoli dimensioni, è quello di un laboratorio clandestino per coltivare cannabis, con essiccatoio e incubatrici, sequestrato dai carabinieri di Fiorenzuola nei pressi di Vernasca.
Nell’ambito dell’operazione, coordinata dal capitano Andrea Leo, è finito in manette un 30enne calabrese, con le accuse di produzione e detenzione a fini di spaccio di marijuana e ora si trova rinchiuso nel carcere delle Novate. Delle stesse accuse dovrà rispondere anche il fratello, 26enne e perito agrario. Pare infatti che fosse lui a dare una mano nella coltivazione.
Ingente l’operazione da parte dei militari, che nei boschi di Dignini di Vernasca hanno sequestrato un centinaio di piante, del peso complessivo di 70 chilogrammi, semi e panetti già confezionati oltre a 5mila euro ritenuti provento di spaccio. Piuttosto ampia anche l’estensione della piantagione, che si stendeva su un perimetro di 50 metri quadrati, con piante che potevano arrivare fino ai 3 metri e mezzo.
Gli accertamenti da parte dei carabinieri della stazione di Fiorenzuola continuano, anche per poter ricostruire la rete di spaccio dello stupefacente. Sembra infatti, da quanto finora verificato, che si trattasse di una coltivazione talmente ampia e ben organizzata da poter rifornire il traffico di droga, non solo del Piacentino ma anche del mercato Milanese.