Lunedì 15 ottobre alle ore 21 nel salone Nelson Mandela alla camera del Lavoro di Piacenza, Amnesty International gruppo di Piacenza insieme al sindacato pensionati Spi Lega Centro in collaborazione con l’associazione Trecolori organizza una conferenza sulla situazione drammatica in cui si trova la Siria.
La conferenza vedrà la partecipazione di Paolo Dall’Oglio, monaco gesuita da trentanni in Siria e testimone delle prime fasi della primavera araba in Siria, prima di essere allontanato nel giugno 2012 dal paese come persona non grata ; Shadi Fahle, attivista siriano per una Siria Libera, facente parte di quella generazione di giovani arabi che ha imparato a combattere i regimi dittatoriali del Medio Oriente grazie ai social network; Eugenio Dacrema ricercatore all’ Ispi (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale).
Amnesty International si augura che tale l’ iniziativa possa informare e sensibilizzare i piacentini affinché questo dramma non venga dimenticato e possano sostenere anche iniziative concrete per il miglioramento del rispetto dei diritti umani in quel paese.
Amnesty International ha denunciato l’alto numero di vittime civili (molte delle quali bambini) causato dalla campagna di attacchi indiscriminati e senza sosta portata avanti dall’esercito siriano. Il documento, accompagnato da immagini video, si basa sulle ricerche condotte sul campo da Amnesty International nella prima metà di settembre sugli attacchi che hanno ucciso 166 civili (tra cui 48 bambini e 20 donne) e ferito centinaia di altre persone in 26 tra città e villaggi delle regioni di Idlib, Jabal al-Zawiya e Hama nord.
Nel documento, Amnesty International fornisce nuove prove sulle modalità di attacco perseguite nelle ultime settimane dalle forze governative che, una volta costrette alla ritirata dalle forze di opposizione, hanno martellato indiscriminatamente da terra e dall’aria i territori persi, con conseguenze disastrose per la popolazione civile.
“Le forze governative ora colpiscono sistematicamente città e villaggi usando armi da guerra che non possono essere indirizzate verso obiettivi precisi, sapendo che le vittime di questi attacchi indiscriminati saranno quasi sempre civili. Armi del genere non dovrebbero mai essere usate nei centri abitati” – ha dichiarato Donatella Rovera, di Amnesty International, recentemente rientrata dal nord della Siria.
“La sofferenza dei civili in questa parte della Siria è poco nota, poiché l’attenzione del mondo si è prevalentemente concentrata sui combattimenti ad Aleppo e Damasco. Ma l’orrore che gli abitanti di Idlib, Jabal al-Zawiya e Hama nord vivono ogni giorno è semplicemente straziante. Questi attacchi indiscriminati costituiscono crimini di guerra” – ha aggiunto Rovera.
I civili, denuncia il documento di Amnesty International, vengono uccisi o feriti nelle loro case, mentre fuggono in cerca di riparo o proprio nei luoghi in cui si sono rifugiati per non essere colpiti dai bombardamenti.