Voto unanime dell’Assemblea legislativa regionale contro il ritorno del nucleare a Caorso e la richiesta che la Giunta di Viale Moro si attivi al più presto per sbloccare i tempi del decommissioning che sta impiegando di più di quanto previsto originariamente.
“Da sempre – spiega il consigliere regionale Andrea Pollastri – il PdL ha evidenziato due aspetti da portare avanti di pari passo: il decommissioning e l’utilizzo delle strutture della ex centrale. Riguardo al primo aspetto va dato merito al sindaco di Caorso Fabio Callori e al precedente Governo Berlusconi di avere fatto tanto per avviare, dopo quindici anni di totale inattività, la partenza delle barre d’uranio e la bonifica dei locali, imprimendo un forte sprint iniziale che aveva consentito di “bruciare le tappe” e rivedere la programmazione, accorciando i tempi previsti.”
“Sul secondo tema – prosegue Pollastri – il PdL condivide il rifiuto di utilizzare le strutture dell’ex centrale per farvi una discarica di scorie nucleari: va anche detto,però, che sin da quando si parlò della necessità, perché tale è, di costruire un centro di stoccaggio nazionale si escluse già da subito Caorso perchè la natura dei terreni non è adatta e insiste su una zona del Paese troppo densamente popolata. Certo è che non si può chiudere gli occhi e far finta di non vedere la grande struttura che campeggia vicino al Po. È giunta l’ora di iniziare a discuterne il futuro: come ha più volte detto Callori o la si demolisce e si bonifica l’area, oppure la si utilizza”.
“Un’ipotesi c’era – aggiunge il consigliere azzurro – ed era quella di farci un centro di ricerca di avanguardia, come quello che il professor Coppi voleva fare per studiare e testare la sua invenzione, l’acceleratore “Ignitor”. Peccato che la Regione non abbia capito la grandezza del progetto e abbia proferito un no aprioristico, frutto di un pregiudizio ideologico che ha la sinistra nei confronti del nucleare.”
“Noi – afferma ancora – riteniamo che la Regione, che si è espressa con così tanta decisione per il decomissioning, con altrettanta decisione promuova il dibattito sul futuro dei locali per evitare che la ex centrale si trasformi in una nuova cattedrale nel deserto e per dare ai caorsani una tranquillità in più (se la centrale è usata come centro di ricerca non può fare un centro di stoccaggio).”