Precari in piazza per “il giorno del merito”

Il 21 settembre 2012, in tutte le città italiane, i lavoratori precari della conoscenza, delle scuole, delle università, degli enti di ricerca, dei conservatori e delle accademie celebreranno “il giorno del merito“, iniziativa con cui vogliono ricordare le professionalità e i diritti acquisiti di migliaia di docenti e ATA, le competenze e le conoscenze, le esperienze e i progetti per una scuola migliore, di qualità.

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Per questo il Coordinamento Precari FLC CGIL di Piacenza organizza un flash mob per le strade della città, VENERDI’ 21 SETTEMBRE 2012, con ritrovo alle ore 17 davanti al Liceo Scientifico “Respighi”. Il percorso sarà: corso Vittorio Emanuele, via XX Settembre, P.zza Duomo, via Roma, Stazione Ferroviaria

L’obiettivo è quello di smascherare un Governo che, trincerandosi dietro i richiami al merito e ai giovani, come è noto vuole bandire un concorso nella scuola che, a nostro parere, è pura propaganda e con la promozione della qualità della scuola pubblica non ha niente a che vedere. Mentre i tagli lineari che caratterizzano anche il governo Monti proseguono la loro strada, si spendono soldi pubblici per un concorso che nasce al di fuori di una progettualità costruttiva per la scuola pubblica. In una rinnovata politica degli organici si dimostra l’inversione di tendenza, non nel bandire un costoso e inutile concorso! Ce lo chiede la disperata scuola pubblica, alle prese con un caotico inizio d’anno. Il concorso e le selezioni pubbliche sono l’unica forma di reclutamento prevista dalla Costituzione, ma non devono essere funzionali a quelli che sembrano i prodromi della campagna elettorale: il lavoro svolto con passione in questi anni dal personale scolastico, la professionalità acquisita nell’attesa dell’agognata assunzione a tempo indeterminato, non può essere sacrificato sull’altare di uno spot pre-elettorale, dimenticando il merito e i diritti di quanti finora hanno vinto concorsi, superato selezioni e si sono formati dentro e fuori dalle aule scolastiche.

Noi pensiamo che per uscire dalla crisi si debba investire sull’istruzione, sulla formazione, sulla ricerca. Serve un cambio radicale di politica, della Politica. Il Governo compra i cacciabombardieri F-35. Noi, invece, chiediamo investimenti sui settori della conoscenza, vogliamo una scuola nuova.