Via libera, con i voti favorevoli di Pd, Idv e Fds, dalla commissione regionale Politiche per la salute e politiche sociali ai bilanci di esercizio 2011 delle Ausl dell’Emilia-Romagna, anche se, come specifica la presidente Monica Donini, “non si esprime una valutazione politica ma si prende a riferimento la completezza e la correttezza delle informazioni fornite”.
Tutte le Ausl e le Aziende ospedaliere hanno chiuso in passivo il risultato di esercizio, ma risultano in attivo al netto degli ammortamenti: complessivamente, il bilancio regionale parla di 101.575.000 euro di passivo nei risultati d’esercizio, ma a fronte di 154.910.000 euro di ammortamenti si arriva a 53.335.000 euro di attivo al netto di questi ultimi. Registra la miglior performance l’Azienda ospedaliera universitaria di Bologna, con un risultato di esercizio di -7.653.000 euro che si rivela un attivo di 6.257.000 euro al netto di 13.910.000 euro di ammortamenti. Seguono l’Ausl di Reggio Emilia con un attivo al netto degli ammortamenti di 5.896.000 euro (-4.422.000 di risultato di esercizio, +10.318.000 di ammortamenti), l’Ausl di Forlì con 5.524.000 euro (-189.000, +5.713.000), l’Ausl di Parma con 5.163.000 euro (-852.000, + 6.015.000), l’Ausl di Bologna con 5.011.000 euro (-23.033.000, +28.044.000), l’Ausl di Rimini con 4.082.000 euro (-5.040.000, +9.122.000), l’Ausl di Piacenza con 3.879.000 euro (-5.265.000, +9.144.000), l’Ausl di Modena con 3.422.000 euro (-7.796.000, +11.218.000), l’Ausl di Ravenna con 3.077.000 euro (-7.312.000, +10.389.000), l’Aosp universitaria di Parma con 2.650.000 euro (-10.500.000, +13.150.000), l’Aosp di Reggio Emilia con 2.567.000 euro (-4.318.000, +6.885.000), l’Ausl di Cesena con 2.284.000 euro (-5.261.000, +7.545.000), l’Ausl di Ferrara con 1.253.000 euro (-4.407.000, +5.660.000), l’Aosp universitaria di Modena con 1.051.000 euro (-8.529.000, +9.590.000), l’Istituto ortopedico Rizzoli con 473.000 euro (-690.000, +1.163.000), l’Ausl di Imola con 451.000 (-3.885.000, +4.336.000) e infine l’Aosp universitaria di Ferrara con 295.000 di utili al netto degli ammortamenti (-2.413.000, +2.708.000)
Come spiega l’assessore alla Sanità, Carlo Lusenti, “alle Ausl è stata imposta una programmazione con l’obiettivo dell’equilibrio economico-finanziario”, ma nonostante la decisione, “che è una nostra scelta e non certo una legge nazionale”, sottolinea l’assessore, “abbiamo mantenuto la qualità delle prestazioni”. Secondo Lusenti, il risultato dell’equilibrio economico “è ancora più importante in un Paese che di certo non ha 20 regioni con i bilanci della sanità in pari”. Sul tema è intervenuto il consigliere Giuseppe Paruolo (Pd), che ha richiesto “un utilizzo di sistemi informatici più avanzati, in modo da poter affinare l’analisi dei dati per la pianificazione”.
Durante la seduta è stato inoltre votato l’accorpamento di una petizione popolare sulla compartecipazione alle prestazioni di assistenza sanitaria da parte dei cittadini con un progetto di legge sullo stesso argomento presentato da Silvia Noè (Udc), che è stata nominata relatrice del provvedimento.
Si è poi votato per l’abbinamento di due progetti di legge sulla tutela del benessere animale, uno a firma Andrea Pollastri (Pdl), l’altro di Stefano Cavalli (Lega nord), e per l’indicazione di Roberto Corradi (Lega) come relatore di un progetto di legge che lui stesso aveva presentato insieme ai colleghi di partito Mauro Manfredini, Manes Bernardini e Stefano Cavalli sulle norme per la prevenzione, la diagnosi e la cura del diabete melito.
TICKET IN REGIONE, INCASSATI 30 MILIONI DI EURO
Le entrate garantite dai nuovi ticket sanitari introdotti ad agosto 2011 ammonteranno, per il 2012, a 30 milioni di euro, “se si confermerà il trend rilevato negli ultimi mesi dello scorso anno”. Una cifra pari a poco meno della metà dei 61 milioni di euro che l’Emilia-Romagna riceveva come finanziamento statale fino al 2010. E tutto ciò accade mentre per la prima volta, “dopo una crescita praticamente ininterrotta negli ultimi 10 anni”, si assiste ad un calo delle prestazioni specialistiche totali fornite sul territorio regionale, che sono passate da 76.008.000 nel 2010 a 75.300.000 nel 2011.
A fornire i dati è l’assessore alla Sanità Carlo Lusenti, che è intervenuto oggi in commissione regionale Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Monica Donini, per presentare il rendiconto generale 2011 della Regione, per la parte di sua competenza, a cui la commissione ha dato parere positivo con i voti favorevoli di Pd, Fds, Sel-Verdi e Idv e l’astensione di Mov5stelle e Pdl.
“Ci risulta inoltre, anche se solo in via informale, che le proposte delle Regioni sui ticket non sono state accolte dal governo- spiega poi Lusenti rispondendo ad una domanda sul tema della consigliera Silvia Noè (Udc) – sappiamo che la sottosegretaria alle Politiche sociali, Maria Cecilia Guerra, sta preparando un nuovo testo, ma non c’è ancora nessuna ufficialità, e inoltre dobbiamo ricordare che non c’è nessun obbligo per il governo di accordo in fase di conferenza Stato-Regioni”. L’assessore assicura comunque che, pur nell’ottica di un bilancio improntato all’equilibrio economico, “i tagli non ci hanno impedito, grazie all’impegno della Regione, di garantire la stessa qualità del servizio sanitario e, anche attraverso operazioni di efficientamento nella spesa farmaceutica e negli acquisti, abbiamo potuto sia costituire un fondo di riserva per il fallimento della Fao assicurazioni, a cui si erano affidate le Ausl dell’Emilia nord e di Cesena, a copertura tanto delle aziende quanto dei danneggiati, sia mantenere il fondo per la non autosufficienza da 30 milioni di euro, fondo che era stato completamente tagliato dal Governo”. Inoltre, prosegue Lusenti, “grazie ai 720 milioni stanziati dal governo tra settembre e dicembre 2011 siamo riusciti, a luglio 2012, a ridurre significativamente i tempi di attesa per il pagamento dei fornitori di beni e servizi”.
La consigliera Paola Marani (Pd) è intervenuta nel dibattito per avere maggiori informazioni sulle “entrate da ticket”; il collega Luciano Vecchi (Pd), in qualità di relatore della legge sul rendiconto 2011, ha evidenziato come “la ricerca dell’equilibrio finanziario sarà sempre più complicata” mentre Alberto Vecchi (Pdl) ha chiesto quali sono stati i primi effetti della riduzione del finanziamento statale. Gian Guido Naldi (Sel-Verdi) ha domandato se ci sia stato “un effettivo riscontro nella riduzione della spesa sanitaria dopo l’introduzione dei ticket”: Marco Carini (Pd) ha sollevato la questione della necessità di “leggere la riduzione della spesa sotto un profilo qualitativo” e Giovanni Favia (Mov5stelle) ha richiesto i dati di “quanti pazienti abbiamo perso che hanno preferito rivolgersi al privato per le prestazioni, specialmente quelle a basso costo”.
La presidente Donini (Fds) si è dichiarata infine “estremamente allarmata” sia perché “ci possono essere persone che rinunciano a curarsi per motivi economici” sia perché “molti pazienti escono dal pubblico e si rivolgono al privato. L’introduzione del ticket finirà non per recuperare risorse ma per demolire il sistema”.