Travo ricorda il medico Alessandro Beretta Anguissola nato proprio nel Comune della Valtrebbia e lo fa con un convegno dal titolo “Amarcord di Alessandro Beretta Anguissola nel centenario della nascita” che si terrà il 22 settembre 2012 a Travo, presso la sala del Castello Anguissola.
LA CARRIERA DI ALESSANDRO BERETTA ANGUISSOLA
Nato il 22 Dicembre 1913, inizia la carriera presso l’Istituto di Clinica Medica Generale e Terapia Medica dell’Università di Firenze, diretto dal Prof. Pio Bastai. Trasferitosi, sempre sotto la Direzione del Prof. Bastai, all’Università di Padova e quindi, all’Università di Torino vince il Concorso a Cattedra bandito dall’Università di Sassari, dove dirige la Clinica Medica Generale e Terapia Medica. Lo seguono i suoi primi allievi, il Prof. Francesco Saverio Feruglio e il Dr. Gian Franco Dal Santo. Trasferito all’Università di Perugia, vi pubblica un importante testo di Malattie Cardiovascolari. Lo seguono a Perugia, oltre a Feruglio e Dal Santo, gli allievi “sassaresi”
Giuseppe Pino, Baingio Migheli, Salvatore Campus.
Viene chiamato nel 1959 a dirigere l’Istituto di Patologia Speciale Medica e Metodologia Clinica
dell’Università degli Studi di Torino, che ricoprirà fino al 1971. Lo seguono a Torino, oltre agli allievi precedenti, gli allievi “perugini” Livio Chiandussi, Carlo De Martinis e Franco Pupita.
A Torino costruisce la Sua Scuola Medica e dà origine alla ricerca sulla circolazione distrettuale,
sulla quale presenterà una Relazione Scientifica di grande rilievo alla Società Italiana di Medicina
Interna. Forma alla Ricerca Scientifica e alla Clinica numerosi allievi, tra cui Pandolfo, Bert, Zardini, Accatino, Prato, Mazza, Fiorina, Molaschi, Viara, Massaro, Mathis, Rappelli, Cesano, Greco, Fonzo, Brocchi, Matone, Conterno, Ramello, Pich, Chiesa, Balbi, Sardi, Ciappi, Doglio, Dogliotti, Dessy, Bellone, i coniugi Gai, Corradi, Colongo, Rizzetto, Uslenghi, Bartoli, Lauro, Dolcetti, Tranchida, Agostoni, Lajolo, Bucca, Rolla, Macchione, Fabris, Rovere, Ruschena, Russo, solo per citarne alcuni.
Diviene Preside della Facoltà di Medicina di Torino e membro del Consiglio del CNR.
La notorietà acquistata gli valse la chiamata a ricoprire la Cattedra di Clinica Medica Generale e Terapia Medica della Facoltà di Medicina di Roma, che manterrà fino alla pensione.
Diviene Presidente della Società Italiana di Medicina Interna dal 1979 al 1981, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Istituto Italiano di Medicina Sociale e direttore di “Federazione Medica”, la rivista clinica dei Medici Italiani, e della rivista “Medicina e Morale”.