Si è tenuto questa mattina all’istituto Isii Marconi un convegno dal titolo “Promozione e protezione dell’infanzia e dell’adolescenza nei servizi della provincia di Piacenza: buone prassi e criticità” e promosso dalla Provincia di Piacenza. Al seminario ha partecipato Luigi Fadiga, garante dell’Infanzia e dell’adolescenza della Regione Emilia-Romagna. Un appuntamento tristemente d’attualità dopo la vicenda delle due gemelline di 3 mesi trovate a vivere in auto con la madre e il padre, Stefano Morellato, scoperto poi essere un ricattatore seriale. Un’occasione quindi anche per approfondire la problematica dell’abbandono e della trascuratezza dei minori sul nostro territorio.
Presenti, oltre a Fadiga, l’assessore provinciale a Welfare, politiche sociali, infanzia da 0 a 3 anni Pierpaolo Gallini, Marina Marchetti, presidente della sezione civile del tribunale di Piacenza e Adele Savastano, giudice tutelare del tribunale di Piacenza. A coordinare i lavori sarà Mariangela Tiramani, dirigente Servizi assistenza minori del Comune di Piacenza.
Fadiga spiega come i problemi legati ad abbandono, povertà e situazioni familiari difficili coinvolgano spesso i bambini dalle nostre parti come in tutta Italia. In Emilia Romagna, però, la società si dimostra ogni giorno di più pronta al sostegno, come ha manifestato anche il caso di Piacenza: “Abbiamo una tradizione di senso civico e partecipazione nonché una cultura dei servizi sociali. Una realtà radicata che compensa la carenza di fondi, la quale molto spesso impedisce di attivarsi come invece sarebbe opportuno”. E proprio in merito alla crisi Fadiga ha voluto mettere le mani avanti: “Certo che in questo periodo è necessario tagliare, ma non si cominci dai servizi all’infanzia”.
Molto spesso, come si sa, i Servizi Sociali vengono guardati con sospetto dalle persone che considerano la loro azione un’inopportuna ingerenza nella vita delle famiglie: “Qualcuno sostiene che le famiglie dovrebbero essere lasciate libere di gestire i propri problemi in autonomia – spiega Fadiga – ma le famiglie che davvero sono attanagliate dalle criticità non sono in grado di agire in modo autonomo e hanno bisogno di aiuto”.
Sulla vicenda delle gemelline è intervenuta nello specifico Mariangela Tiramani, dirigente Servizi assistenza minori del Comune di Piacenza: “I Servizi Sociali intervengono ogni giorno per questioni che magari non salgono alla ribalta delle cronache – spiega – è necessario tracciare un discorso più generale, di sistema. Il nostro è un lavoro di prevenzione, analisi e supporto alle famiglie”.
Effettivamente anche la Tiramani sente la necessità di rivolgersi ai pregiudizi che spesso sorgono tra le persone in merito all’azione dei Servizi: “Noi stiamo bene attenti a non causare ulteriori sofferenze, cerchiamo di riparare situazioni compromesse e di agire tenendo sempre in primo piano la salute e il benessere del bambino”.
Quanto sono frequenti le situazioni critiche che coinvolgono i bambini?
“A Piacenza la situazione si può definire tranquilla – spiega la Tiramani – certamente le situazioni di criticità esistono ma siamo in grado di agire tempestivamente prima che le vicende possano peggiorare”.