AGGIORNAMENTO ORE 9,15 – Nella polemica sull’inceneritore di Parma si inserisce l’assessore regionale all’ambiente, Sabrina Freda, che appoggia in sostanza il sindaco Pizzarotti prendendo posizione su tre fronti: bene la riconversione dell’inceneritore; le eventuali penali devono essere a carico dei vertici di Iren; stop a nuovi impianti di questo genere in Emilia-. Freda, esponente idv, ne parla alla agenzia ‘Dire’ .
L’assessore, di fatto, sposa l’intenzione della giunta comunale di Parma di lanciare un avviso pubblico per privati interessati a realizzare un impianto di trattamento meccanico biologico, al posto dell’inceneritore. “Se per riconversione dell’impianto il sindaco intende una prospettiva di progressivo spegnimento di tutti gli inceneritori- afferma l’assessore regionale- non sono solo io che dico che va bene: lo dice l’Europa”.
Allo stesso tempo, per, Freda avverte Federico Pizzarotti. “Io non ho ancora capito cosa vuole fare il sindaco di parma. Non ho capito come intende gestire i rifiuti nel quotidiano, in attesa che l’impianto sia completato. Se pensa che li debbano prendere gli altri, non va bene”. Bocciata, dunque, l’ipotesi di spedire i rifiuti in Olanda. (dall’1 gennaio? ndr) Sull’inchiesta della procura parmigiana, Freda dice di non voler “fare il tifo per una parte o per l’altra, lascio che la magistratura faccia il suo lavoro”.
“E’ assolutamente corretto – aggiunge l’assessore regionale – che siano i dirigenti di Iren a pagare se sono stati commessi errori e se ci sono penali. Questa l’unica posizione possibile, non posso concepire che gli errori si scarichino sui cittadini: loro non devono pagare”.
Precisazione del Comune – A seguito delle dichiarazioni rilasciate dall’assessore Regionale all’Ambiente Sabrina Freda riguardanti il Piano Regionale di Gestione Rifiuti, il sindaco Federico Pizzarotti e l’assessore all’Ambiente Gabriele Folli hanno precisato quanto segue:
“Registriamo con piacere le dichiarazioni dell’Assessore Sabrina Freda rilasciate stamattina a margine di un incontro sul Piano Regionale di Gestione Rifiuti e comunichiamo che stiamo procedendo per dare il contributo della città di Parma per la minimizzazione del rifiuto residuo. A fine anno parte il primo lotto di raccolta porta a porta puntuale su tutte le frazioni recuperabili e sull’indifferenziato nel centro storico di Parma con la contestuale rimozione dei cassonetti stradali, la settimana prossima riceveremo le risultanze dello studio commissionato a Conai per l’estensione del porta a porta con l’obiettivo della tariffazione puntuale su tutta la città a partire dal 2013 e, sempre entro il mese di settembre, lanceremo una manifestazione di interesse volta a raccogliere adesioni da parte di imprese private per la progettazione, costruzione e gestione di un impianto di Trattemento Meccanico Biologico dedicato alle esigenze del nostro territorio. Siamo ovviamente pi che disponibili ad incontrare l’Assessore regionale all?Ambiente per illustrarle i nostri progetti.
Non solo per Parma, ma per tutto il territorio emiliano-romagnolo, Freda tiene la barra dritta sullo stop alla realizzazione di nuovi inceneritori. “La linea quella di un utilizzo sempre pi residuale di questi impianti – afferma l’assessore – lo dice la direttiva ue, che pone agli ultimi posti della gerarchia degli impianti la discarica e l’incenerimento dei rifiuti”.
Il piano regionale di gestione dei rifiuti “parte adesso- aggiunge freda- e prende atto delle situazioni che gi esistono (Parma ndr).”
Dunque, manda a dire l’esponente della giunta Errani, “dobbiamo insistere sulla prevenzione e sulla minore produzione dei rifiuti, non solo perch c’è la crisi: deve diventare un elemento strutturale. Serve una riconversione delle priorit, il riciclo deve essere al primo posto. In un sistema regionale ognuno deve fare la sua parte, la responsabilit deve essere condivisa. Ognuno deve contribuire alla sostenibilit della gestione dei rifiuti. La strada per arrivare al riciclo totale dei rifiuti lunga, ma non si possono non proporre soluzioni immediate”, conclude Freda.
AGGIORNAMENTO ORE 17,12 – Nessun termovalorizzatore nuovo, dismissione di quelli vetusti e utilizzo di quelli già esistenti. Questa sembra la tendenza emersa dalla riunione per il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti tenutasi questa mattina a Bologna. Secondo il Presidente della Provincia Massimo Trespidi un segnale preoccupante in ottica di area vasta emiliana: “Un indirizzo che alza il rischio in modo concreto che Piacenza si trovi a dover accogliere i rifiuti di altre provincie. Ora che il rischio pare concreto vorrei che qualcuno pronunciasse parole in grado di affievolire le nostre preoccupazioni”.
Rifiuti, Si tiene oggi a Bologna l’incontro sul piano regionale
Ridurre a monte la produzione di rifiuti; incrementare la raccolta differenziata che dovrà superare su tutto il territorio regionale l’obiettivo europeo del 65%; rafforzare il recupero in via prioritaria di materia; ridurre progressivamente il ricorso alle discariche, fino all’obiettivo della discarica zero. E’ partito oggi a Bologna il confronto sul nuovo Piano regionale per la gestione dei rifiuti che prenderà il posto degli attuali Piani provinciali.
Quello odierno con le Province e i rappresentanti di Anci, Upi e Atersir è il primo di una serie di incontri che l’assessore regionale all’ambiente Sabrina Freda terrà per avviare un ampio percorso di partecipazione rivolto non solo alle Istituzioni, ma anche al mondo dell’impresa, alle associazioni e ai diversi portatori di interesse. La tabella di marcia prevede la stesura del documento preliminare entro la fine del 2012.
“La pianificazione su scala regionale – sottolinea Sabrina Freda – permetterà di ottimizzare il flusso dei rifiuti per renderlo più efficace e trasparente, correggendo ridondanze e dispersioni. Occorrerà quindi pianificare non solo lo smaltimento ma anche il recupero e la filiera del riciclo, che devono diventare l’obiettivo centrale del piano. Si tratta indubbiamente di una sfida impegnativa che affrontiamo avendo come stella polare la direttiva quadro europea e che non potrà non coinvolgere tutta la società regionale: cittadini, le istituzioni, le categorie economiche”.
Attualmente in Emilia-Romagna la gestione dei rifiuti avviene su base provinciale. Con il nuovo Piano e dopo la nascita della nuova Agenzia d’ambito regionale per i servizi idrici e i rifiuti Atersir la gestione diventerà regionale. Spetterà dunque alla Regione non solo definire gli obiettivi, ma anche adottare gli strumenti per una gestione del ciclo dei rifiuti sempre più sostenibile da un punto di vista ambientale, economico e sociale: dalla promozione della raccolta porta a porta, alla realizzazione di impianti per il recupero di materia, agli accordi con la grande distribuzione e con il sistema produttivo.
Intanto continua a crescere la raccolta differenziata e a diminuire il ricorso alla discarica: secondo le prime anticipazioni riferite al 2011 la raccolta differenziata in Emilia-Romagna ha toccato il 52,9% del totale dei rifiuti urbani prodotti, con un aumento rispetto al 2010 del 2,5% . Un dato che conferma un trend positivo in atto ormai da diversi anni. Dal 2001, quando era ferma al 25%, è infatti più che raddoppiata. Parallelamente è progressivamente diminuito il ricorso alla discarica: dal 51% al 18,4% nel decennio che va dal 2001 al 2010. La quasi totalità dei rifiuti raccolti in modo differenziato in Emilia-Romagna viene avviato al recupero con percentuali che vanno da un minimo del 76% per la plastica a un massimo del 99% per la carta. Un andamento in linea con gli obiettivi fissati dalla direttiva quadro europea che stabilisce una precisa gerarchia nelle modalità di trattamento dei rifiuti, con al primo posto la prevenzione, seguita dal riciclo e come soluzioni sempre più residuali dall’incenerimento e dal ricorso alla discarica.