Trespidi: “Riordino Province, si aprono nuovi scenari. Ma serve unità”

“Come provincia di Piacenza dobbiamo batterci nel Cal dell’Emilia Romagna per salvaguardare il nostro territorio”. Lo ha affermato il presidente della Provincia Massimo Trespidi a fronte di quelli che lui stesso giudica essere “i nuovi spazi aperti dal percorso tracciato dall’Upi Lombardia con la promozione di nuove deroghe (rispetto alle due già note) da presentare al Cal lombardo”. Per questa ragione Trespidi, affiancato dal vicepresidente Maurizio Parma, ha annunciato che è sua intenzione presentare quanto prima un ordine del giorno in Consiglio provinciale che impegni il Cal della nostra Regione, sulla falsa riga di quanto si appresta a fare il Cal lombardo, a recepire le nuove deroghe. “Certo – ha aggiunto – è auspicabile ci sia un voto largamente condiviso, ma a mio avviso sarebbe importante battere questa nuova strada per preservare l’integrità del nostro territorio”.

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Nel corso della conferenza stampa, convocata “per informare del lavoro svolto dalla giunta provinciale nel mese di agosto” sul fronte del contrasto al decreto di spending review che prevede il riordino anche della nostra provincia, il numero uno di via Garibaldi ha fatto anche un appello agli organi di stampa perché utilizzino tutti gli strumenti a disposizione, magari un sondaggio, “per farci conoscere l’opinione dei piacentini sul riordino”.

E proprio da questo clima di “incertezza totale” è partito Trespidi per commentare con un pizzico di veleno il mancato rispetto degli impegni del Governo circa il cronoprogramma (“il 5 settembre doveva deliberare sul riordino delle competenze, ma non l’ha fatto”) e del Cal Emilia Romagna “che ieri non si è pronunciato”. Ha sottolineato piuttosto due appuntamenti importanti “in questa fase delicata”: la riunione dell’Upi a Roma il 13 settembre (con i presidenti delle Upi regionali) e il vertice dell’Upi della Lombardia che si terrà il 10 settembre. “In queste settimane ho incontrato i governatori Errani e Formigoni, il presidente della Provincia di Parma (nonché Upi regionale) Bernazzoli, il presidente della Provincia di Modena Sabatini, quelli di Lodi e Cremona, Foroni e Salini, e il presidente dell’Upi Lombardia Massimo Sartori. Alla luce di questi incontri devo dire che il quadro che si è delineato è di sostanziale incertezza. Incertezza sia sui confini territoriali sia, tema di sostanziale importanza, sulle competenze che dovrebbero avere le nuove Province”.

Quindi Trespidi ha aperto un altro fronte di ragionamento, che sembra rappresentare un’ancora di salvezza: “Sta venendo avanti nell’Upi della Lombardia (e dovrebbe essere la posizione che recepirà il Cal il 10 settembre) una proposta di riordino delle province lombarde in deroga ai due parametri previsti dal governo (almeno 350mila abitanti e almeno 2500 chilometri quadrati, Piacenza rispetta il secondo, ndr): come il numero di chilometri di strade provinciali o la porzione del territorio montano e collinare. Non solo il Cal intende recepire la proposta Upi, ma la Regione Lombardia la invierà così al Governo nazionale. Questo scenario apre un quadro di assoluta novità rispetto a oggi. Il principio di deroga muove dalla necessità di tenere conto dell’originalità e di alcuni territori che il Governo ha ignorato. E a nostro avviso Piacenza ha diverse peculiarità: è crocevia di svariati territori, storicamente provincia di confine. Come provincia di Piacenza dobbiamo batterci nel Cal dell’Emilia Romagna per salvaguardare il nostro territorio”. Una strada che secondo Trespidi potrebbe portare a sperare ancora, visto anche che “Bersani ed Errani non hanno chiuso alla volontà di tutelare il più possibile i singoli territori” 

Ha poi già organizzato, per l’inizio della prossima settimana, una serie di incontri con le categorie economiche presenti sul nostro territorio e ancora con i 48 sindaci, “per capire il loro sentire in un passaggio epocale”. “Chi pensava che la partita fosse esclusivamente l’abolizione dell’ente – ha aggiunto – si trova a fare i conti con il fatto che l’abolizione della Provincia è solo il primo atto di una spoliazione generale che investirà altri centri decisionali. E’ un rischio reale affidato al secondo passaggio della spending review del Governo”. Ha poi rivelato che l’Upi nazionale ha commissionato a due autorevoli costituzionalisti un parere intorno ai meandri del decreto. In quello rilasciato da Cerulli Irelli, che prende in considerazione l’aspetto del ricorso contro il decreto innanzi al Tar del Lazio, si desume che la decisione finale spetta al Parlamento, tutte le altre avrebbero carattere propositivo.

Infine la promessa: “Vogliamo presentare un ordine del giorno ad hoc affinché il Cal Emilia Romagna recepisca le nuove deroghe. In tal senso mi aspetto una larga maggioranza. Anche perché, dopo la presa di posizione del capogruppo del Pd Marco Bergonzi, mi pare chiaro che la provincia Grande Emilia non sia gradita a nessuno”.