Le donne al centro del Festival del diritto. Lo ha sottolineato il suo direttore scientifico, Stefano Rodotà durante la presentazione di oggi in Comune, nella sala consiliare alla presenza di tutti gli assessori e i consiglieri comunali. A testimonianza di questa volontà, la presenza di Barbara Spinelli, tra i commentatori italiani più autorevoli sui temi della politica e società, ed editorialista per “La Stampa” e il “Corriere della Sera” prima, ora per “Repubblica”.
Non mancheranno poi ospiti istituzionali. Sono infatti attesi due ministri, come Andrea Riccardi (Cooperazione internazionale) e Anna Maria Cancellieri (dell’Interno).
E poi ancora politici con esperienze dirette nel sociale come Emma Bonino e artisti di riconosciuto impegno civile, tra i quali spicca Moni Ovadia. Non mancheranno esperti sui tema cardine: solidarietà e conflitti: da don Luigi Ciotti a Paolo Crepet e, infine, giornalisti in grado di ravvivare i dibattiti, tra i tanti Gad Lerner e Lucio Caracciolo.
“Solidarietà e Conflitti sono temi che si intrecciano” per Stefano Rodotà, che ha risposto anche alle domande che gli sono state rivolte in Consiglio, aggiungendo: “Guardiamo in Europa, e in Italia nello specifico. Viviamo i conflitti ogni giorno, per esempio dei lavoratori che voglio difendere le imprese che chiudono. Qui scatta il problema della solidarietà: sono argomenti che riguardano solo loro o l’intera comunità?”. Da questa istanza il giurista ha concluso con un auspicio: “Ecco perché, messi vicini, questi termini non si escludono. Ci rimandano invece alla realtà in cui un conflitto è positivo se non scatta l’egoismo ma il fatto che si vive in una società in cui siamo indissolubilmente legati dalla solidarietà”.
CONFLITTO NAPOLITANO – PROCURA DI PALERMO: “La situazione in cui si alimenta questo conflitto è estremamente pericolosa, dovremmo abbassare tutti i toni”. Durante la presentazione del Festival del Diritto a Piacenza, il suo direttore scientifico Stefano Rodotà non si è sottratto alla domanda che da giorni mette l’uno contro l’altro costituzionalisti, testate giornalistiche e politici: “Esiste una contesa in corso tra il presidente della Repubblica e la Procura di Palermo?”. E nella risposta, seppur didattica, non ha mancato di confermare che sì, lo scontro è in atto e non mancherà di lasciare strascichi ben maggiori di quel che si può per ora solo immaginare.
“La situazione in cui si alimenta questo conflitto è estremamente pericolosa. Dovremmo abbassare i toni perché sarà la Corte costituzionale, alla quale ha deciso di sottoporsi Giorgio Napolitano, a emanare un verdetto”, ha spiegato il giurista ed ex deputato, il quale ha sottolineato come “anche i giudici di Palermo hanno riconosciuto la legittimità di questo atto”, ammettendo però che “è innegabile come lo scontro istituzionale, da un lato sia molto pesante ma dall’altro dovrebbe essere vissuto riducendo i danni che può determinare, dicendo: c’è un soggetto che nella sua autonomia e indipendenza ci darà l’ultima parola”.