Richiesta di sequestro per l’inceneritore Parma: coinvolti anche i consiglieri comunali piacentini. Di seguito il comunicato inviato dal Movimento 5 stelle.
“Il ministro Clini è intervenuto a margine di un incontro a Montecchio (Re) esprimendo preoccupazione per i finanziamenti pubblici percepiti da Iren per la costruzione dell’inceneritore di Parma. I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Parma, Reggio Emilia ,Piacenza, Torino e Genova si domandano se un Ministro dell’Ambiente che oltretutto è anche medico, non pensi sia più opportuno occuparsi di salute pubblica e non degli incentivi che potrebbe perdere un azienda privata che ha costruito un impianto sotto inchiesta da parte della magistratura.”
“Da parte nostra crediamo che non ci possano essere deroghe alla legalità e che la magistratura deve procedere nel suo lavoro per fare piena luce sui fatti. Non è più tempo di scendere a patti con gli interessi economici a discapito della salute dei cittadini e la recente vicenda dell’Ilva di Taranto dovrebbe essere da monito a tutti noi affinché certe situazioni non si ripetano, a maggior ragione in un area come la nostra vocata alle produzioni agro-alimentari di pregio.”
“Ricordiamo che gli incentivi pubblici (certificati verdi) cioè provenienti da tasse dei cittadini, percepiti da Iren di cui accenna il Ministro sono legati per lo più alla combustione di fanghi da depurazione che anziché essere bruciati e produrre emissioni inquinanti, potrebbero essere trattati in modo più ambientalmente sostenibile e impiegati per produrre biogas (anch’esso finanziabile) in fase di bioessicazione.”
E’ stato lo stesso Clini a dichiarare alla stampa come gli inceneritori rappresentino il passato. Gli esponenti del movimento 5 stelle citano le testuali parole di Clini espresse ieri: “L’evoluzione della gestione dello smaltimento dei rifiuti a livello europeo se non internazionale dice che i termovalorizzatori hanno fatto il loro tempo, sono diventati sempre più marginali. Il sistema dei termovalorizzatori viene via via superato da sistemi più ecologici”.
“Il nostro territorio ora ha l’occasione di procedere con decisione verso una politica di gestione rifiuti opposta a quella dell’incenerimento che, come lo stesso Ministro ha ammesso, è una tecnologia obsoleta in via d’estinzione e superata da vie alternative più ecologiche: si chiamano dopo una serie raccolta porta a porta e piani di riduzione dei rifiuti (già calati dell’11% quest’anno con la crisi): Trattamento Meccanico Biologico e “Fabbrica dei Materiali” con estrusione e recupero del 95% del materiali post consumo. E’ ora di agire. Il futuro Rifiuti Zero ci aspetta.”