Impiegata ricattata: video hard in cambio di denaro, denunciato

L’aveva ricattata, “fammi altri video hard o diffondo tutto in Internet”, convinto che nessuno sarebbe mai risalito al suo profilo. Si sbagliava. Perché dopo lunghe e complesse indagini gli agenti della Polizia postale sono riusciti a denunciare un 24enne di Savona, ora accusato di violenza privata, minaccia, interferenza illecita nella vita privata e rischia anche l’accusa di estorsione. Vittima un’impiegata piacentina di 39 anni. I due si erano conosciuti via chat e e per qualche tempo avevano intrattenuto conversazioni tutto sommato amichevoli. Fino a quando, approfondita la conoscenza, il giovane ligure, che utilizzava due profili diversi ma con avatar molto simile, ha avanzato la richiesta di un video osè in cambio di qualche decina di euro. Dopo qualche titubanza la donna (che era convinta di chattare con due persone differenti) ha acconsentito, convinta che tutto si esaurisse in quel rapporto sessuale virtuale dietro lo schermo. Invece no. Da quel momento il ragazzo, che all’insaputa dell’impiegata aveva registrato il video, ha fatto richieste sempre più esplicite: “Voglio altri spettacolini oppure divulgo tutto in rete”. A quel punto la donna si è rifiutata e si è rivolta alla Polizia Postale la quale ha avviato le indagini. Indagini come detto non facili visto che per ottenere informazioni gli agenti si sono dovuti rivolgere addirittura alla Microsoft America. E dopo un’attenta analisi dei dati, sono riusciti a scoprire che l’utente dei due profili era lo stesso. Una volta rintracciato, il giovane è stato denunciato.

Radio Sound

IL BILANCIO DELLA POSTALE – Nei primi sei mesi dell’anno sono state ben 54 le persone denunciate, e due arrestatate, dalla Polizia Postale per reati legati all’utilizzo di tecnologie informatiche come ad esempio truffe on line. Al lavoro anche la pattuglia antirapina della Polizia Postale che poco tempo fa ha fermato un brasiliano su cui pendeva un ordine di cattura. Il capo delle Volanti Filippo Sordi ha lodato il lavoro del comparto, comandato dall’ispettore capo Michele Ercini, e ha poi avvisato gli internauti di un nuovo virus, ribattezzato Ransomware e diffuso su vari siti, che chiede il pagamento di 100 euro utilizzando come specchietto per le allodole loghi come quello della Polizia di Stato o dei carabinieri. Molte persone, ha fatto sapere la questura, hanno fatto segnalazione e due sarebbero già cadute nella trappola. La Postale avvisa tutti gli internauti di stare attenti a queste tipologie di virus.