Confagricoltura: quest’anno vendemmia anticipata e rese ai minimi storici

Sarà molto probabilmente una vendemmia scarsa e anticipata, a causa della siccità prolungata; ma per quanto riguarda la qualità, attualmente ottima, si dovranno aspettare il mese di settembre e i primi giorni di ottobre per una conferma. Sono queste le previsioni di Confagricoltura, sulla base di un primo esame dei dati raccolti dall’Osservatorio vitivinicolo, che conta un campione di oltre 700 aziende tra le più prestigiose nel panorama nazionale. Ci attendiamo una diminuzione delle rese dal 10 al 20 per cento. Se il caldo degli ultimi mesi, però, dovesse protrarsi anche in settembre, il calo potrebbe essere maggiore; se viceversa le condizioni climatiche saranno favorevoli potremmo recuperare margini produttivi.

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Anche per quanto riguarda la qualità – continua Confagricoltura – il prossimo mese sarà determinante. Attualmente l’uva è sana e se arriveranno le tanto auspicate piogge potremmo contare su una produzione ottima.  A conferma dei dati elaborati dall’osservatorio nazionale, Chiara Azzali, Presidente della Sezione di Prodotto Vitivinicola di Confagricoltura Piacenza precisa: “Per quanto riguarda le uve bianche dobbiamo ancora analizzare i dati, ma la vendemmia è inoltrata perché è stata anticipata a causa delle ondate di caldo, tanto che per alcuni vitigni come i Pinot e gli Chardonnay è iniziata prima di ferragosto. Una particolarità è che da noi, tradizionalmente, si vendemmia prima l’Ortugo e poi il Malvasia: quest’anno invece lo stato di maturazione ha consigliato l’inversione della pianificazione. Confermiamo che anche nella nostra provincia si profila una vendemmia scarsa, non solo per l’andamento climatico che ha caratterizzato l’estate, ma anche per l’ondata di freddo che, dopo un inizio di primavera mite, ha frenato l’allegagione determinando la scarsità di grappoli, oltre a quella d’uva imputabile alla calura estiva. La riduzione delle rese è controbilanciata dalla qualità. Per le uve bianche si riscontra la sanità dell’uva ed i valori analitici sono ottimi sia per acidità che per tenore zuccherino. Le piogge di questi giorni sono ininfluenti sulle bianche, mentre possono trarne giovamento le uve nere, il cui stato di sanità e la bellezza dei grappoli è paragonabile alle bianche.  Probabilmente anche quest’anno, come l’anno scorso, potremo contare su ottimi vini rossi, certo in quantità più esigua rispetto alla passata annata”. 

Una buona qualità delle produzioni potrà agevolare l’export dei vini piacentini che stanno riscontrando sempre più successo anche oltre confine attestandosi tra le produzioni del territorio maggiormente apprezzate all’estero. “Anche in seguito all’azione che stiamo portando avanti, a livello di rete territoriale, per promuovere i nostri vini e potenziarne l’export – spiega Azzali – abbiamo avuto i primi incoming di operatori del mercato asiatico. Questi, come nelle previsioni, si sono mostrati interessati a vini rossi fermi di una certa importanza, anche vini particolarmente corposi ai quali il nostro mercato interno non sembra più affezionato come in passato. La malvasia dolce frizzante è, poi, apprezzata in tutto l’areale orientale, come ci si aspettava. Una sorpresa, invece, è stato riscontrare l’interesse per il rosso frizzante che stupisce e piace. Si comincia, dunque – conclude Azzali – a percorrere la strada verso l’Oriente, mentre il mercato Usa è già consolidato e pare in leggera ripresa rispetto alla flessione del biennio scorso, in termini assoluti, tuttavia, abbiamo ancora dei margini da recuperare. Speriamo che la buona vendemmia di quest’anno sia un assist a nostro favore.”