Coldiretti: allarme urbanizzazione. Per Coldiretti a rischio culture e clima

Allarme di Coldiretti davanti alla crescente urbanizzazione ai danni dell’agricoltura: un processo che non solo mette a rischio le produzioni future ma che potrebbe influire negativamente anche sull’andamento climatico del Paese. Perno della questione è l’impermeabilizzazione dei terreni, come ha sottolineato il presidente di Coldiretti Sergio Marini.

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“I ritmi attuali di consumo del territorio e l’eccesso di urbanizzazione non solo rischiano di stravolgere il volto dell’Italia, ma anche di modificare irreversibilmente le condizioni climatiche, ambientali e sociali del nostro paese. Il cibo che mangiamo, l’aria che respiriamo, il paesaggio di cui godiamo dipendono tutte dalla nostra terra”.

Marini ha parlato in occasione del convegno “Costruire il futuro. Difendere l’agricoltura dalla cementificazione”, organizzato dal Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania. “La conservazione della superficie agraria utilizzabile deve essere una priorità per preservarla dalla crescente urbanizzazione delle campagne, tutelando la disponibilità di superfici agricole per garantirne la fruibilità alle prossime generazioni che potranno praticarvi un’agricoltura imprenditoriale, innovativa ed ecosostenibile tutelando così il paesaggio agrario italiano”.

“Ogni giorno in Italia, ribadisce il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, vengono impermeabilizzati 100 ha di terreni agricoli e dagli anni 70 la SAU (superficie agricola utilizzata) è diminuita del 28%; ossia sono stati eliminati 5 milioni di ettari di SAU, una superficie equivalente a Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna messe insieme. La nostra Pianura Padana, ovvero l’area agricola più vasta e produttiva della penisola italiana, ha una percentuale media di superfici edificate pari al 16,4% del territorio”.

“Riscoprire il valore della terra e dell’agricoltura, delle nostre pregiate colture e dei nostri alimenti eccellenti, sottolinea Bisi, vuol dire ridare valore a una delle ricchezze, se non la principale, fondamentali per l’Italia”.

“Mai come oggi dunque è necessario ridare valore alla nostra terra e a tutta l’economia basata su questo settore per un rilancio della vera economia reale. Ben vengano quindi, conclude il presidente Bisi, le iniziative come la bozza di disegno di legge illustrata dal ministro delle Politiche agricole Mario Catania alla quale la Coldiretti è disponibile a dare il suo contributo nell’interesse dell’agricoltura, ma anche dell’intera economia italiana che ha nell’attività agricola e nel paesaggio i punti di forza sui quali “cementare” la ripresa”.