Caldo e siccità ma inquinamento contenuto: gli esperti si interrogano

Questo caldo anomalo che contraddistingue il periodo corrente ha causato non pochi problemi, alla salute delle persone, all’agricoltura e all’economia delle famiglie. Ma c’è un aspetto che ancora non è stato preso in considerazione, la qualità dell’aria. Già perché, come è noto, la prolungata assenza di piogge rappresenta un forte sostegno all’inquinamento e sul territorio piacentino sono mesi che non scende una goccia d’acqua. Straordinariamente però la qualità dell’aria non sembra risentire di queste condizioni climatiche.

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“Effettivamente con l’innalzamento delle temperature e la mancanza di precipitazioni – spiega Giuseppe Biasini direttore di Arpa Piacenza – i livelli di ozono sono soliti crescere in modo esponenziale, ma in questo periodo ciò non sta avvenendo. L’ozono è dato dalla combinazione di radiazioni ultraviolette e sostanze organiche presenti nell’atmosfera e in questi giorni abbiamo raggiunto il limite di 180 mg per metro cubo: il limite massimo, certo, che però non è stato superato, ed è stranissimo con queste condizioni meteorologiche. Una buona notizia, sulla quale però ci stiamo interrogando”.

Biasini avanza una spiegazione, ma tiene a precisare che è solo una sua personale ipotesi: “Potrebbe essere che in questi anni la qualità dell’aria sia migliorata in maniera decisiva, a tal punto che, anche con queste condizioni climatiche, i livelli di ozono si alzano ma senza più sforare”.