Siccità: le voci degli agricoltori piacentini raccolte da Coldiretti

“C’è troppa gente che parla senza averne titolo e senza essere nei campi insieme a noi a capire le nostre difficoltà. È troppo facile fare conferenze stampa o fare foto ai fiumi in secca o alla fauna sofferente. Ma a noi che viviamo di agricoltura e che lavoriamo un anno per avere queste produzioni chi ci pensa?” Così Filippo Ronda imprenditore agricolo di San Giorgio commenta una situazione diventata ormai insostenibile. “Il nostro reddito dipende quasi interamente da questi pochi mesi e i nostri costi sono in continuo aumento. Mi viene spontaneo invitare coloro che si ergono a difensori dell’ambiente a venire a trascorrere una giornata nelle nostre aziende e vedere le produzioni in sofferenza per capire effettivamente di cosa si sta parlando. Io produco pomodoro e se prosegue questa situazione la campagna si chiuderà in anticipo, allo stesso modo anticiperanno la chiusura le aziende di trasformazione e numerosi lavoratori si troveranno disoccupati”.

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“I miei campi di mais, sottolinea Nuca Stefano di Piacenza, sono praticamente secchi. I costi per irrigare sono pesantissimi per il consumo spropositato di gasolio ed ora nei canali non c’è più acqua. Ma qualcuno si rende conto che senza agricoltura non si mangia? Come si alimentano i soggetti che tanto si oppongono all’utilizzo dell’acqua per l’agricoltura? Da dove pensano che arrivino i prodotti alimentari? Ogni volta che leggo certe affermazioni resto senza parole rispetto alla non conoscenza dei cicli produttivi. Inoltre come imprenditore agricolo sono seriamente preoccupato rispetto al reddito della mia azienda. Ci facciamo impressionare dalla fauna che muore, ma nessuno pensa che anche noi abbiamo una famiglia e senza reddito non riusciamo ad andare avanti. Saremo costretti a chiudere”.

“Fortunatamente, ribadisce Massimo Ghezzi di Gossolengo, il Consorzio di Bonifica svolge un’opera fondamentale. Senza questo ente le difficoltà organizzative per l’irrigazione e per la gestione dell’acqua sarebbero insormontabili e nonostante questo, ancora c’è qualcuno che specula per interessi personali su questa attività”.

“La situazione è drammatica, commenta Claudio Maschi segretario di zona di Piacenza che insieme al tecnico Fabio Perino ha effettuato il sopralluogo. Abbiamo visto produzioni completamente “distrutte” da questo lungo periodo di siccità. Le bacche dei pomodori non riescono a raggiungere la completa maturazione e le pannocchie del mais non sono formate ma la pianta è già secca. Non è possibile continuare ad ascoltare posizioni di soggetti che non conoscono realmente la situazione. Come Organizzazione siamo assolutamente disponibili ad accompagnare le associazioni e le istituzioni che si ergono a difensori dell’ambiente a fare un sopralluogo nelle nostre campagne. Forse riusciranno a capire cosa vuol dire fare agricoltura e produrre cibo”.