Il progetto del terzo ponte sul fiume Po rischia lo stop. Almeno stando a quanto ha dichiarato Legambiente Lombardia, che ieri ha paventato il fatto che sarebbe potuta non arrivare nessuna offerta per la gara di affidamento della concessione dell’autostrada A21 Brescia – Piacenza, il cui ponte è inserito. Ma a Roma ieri sono state aperte le buste e sembra che una società del gruppo Gavio, la Satap, si sia fatta avanti presentando una manifestazione d’interesse. Si tratta di una pre-offerta, mentre la gara vera e propria scatterà i prossimi giorni: se le indiscrezioni saranno confermate, al rush finale potrà pertecipare solo Satap, che ha già in concessione il tratto restante, Torino-Piacenza dell’A21.
Un progetto comunque criticato anche da Legambiente Piacenza, per bocca del suo presidente provinciale, Laura Chiappa: “Visti i costi, 683 milioni di euro ma soprattutto per l’inutilità dell’opera. E’ una bretella che ha una capacità di 80 mila veicoli al giorno in un traffico di soli 5 mila. E’ stata sovradimensionata. Così come il ponte stesso, con una serie di nuovi caselli che, secondo noi, sono assolutamente inutili”.
Nel frattempo Centropadane, che ha avuto finora la concessione dei lavori, ha presentato ricorso contro il bando di Anas. Al Tribunale amministrativo del Lazio ha infatti impugnato la modalità di presnetazione, visto che si è sentita penalizzata dall’atteggiamento della società che gestisce la rete autostradale italiana.