“Il Consorzio di bonifica è stato commissariato”. A sostenerlo è il Comitato No Tube, che in mattinata ha tenuto una conferenza stampa per rendere note alcune novità sul tema del deflusso minimo vitale del fiume Trebbia. Secondo gli ambientalisti “la delibera della cabina di regia regionale sostanzialmente sostiene che il consorzio è stato commissariato, perché inadempiente nella sua missione di garantire il deflusso minimo vitale”.
Dopo due ispezioni, infatti, secondo No Tube, il consorzio ha rischiato la decadenza della concessione, così la cabina di regia ha dovuto assumere la supervisione di questa attività.
Ma non solo, visto che gli ambientalisti hanno annunciato la presentazione di un esposto alla magistratura e hanno scritto all’Unione Europea per chiedere di riaprire la procedura di infrazione e di mettere in multa lo stato italiano e la Regione Emilia Romagna.
“Vogliamo verificare la condotta di chi ha gestito queste operazioni sul Trebbia, che ha portato a quaranta giorni di secca completa e costante” ha spiegato il portavoce di No Tube, Gianmarco Rancati.
Infine, per avere tutti i chiarimenti del caso, il materiale è stato inviato alla polizia forestale, che potrà rivolgersi lei stessa alla Procura se dovesse riscontrare profili penali in questa vicenda, definita comunque da Rancati: “In ogni caso apertamente ed evidentemente fallimentare”.
“E’ una pagliacciata e loro sono dei pagliacci. Questi sono dei pazzi furiosi, all’interno del consorzio tutto procede nel rispetto delle leggi”. E’ l’amaro commento del presidente del Consorzio di Bonifica, Fausto Zermani che sembra essere caduto dalle nuvole alle notizie del possibile commissariamento e dell’esposto presentato alla magistratura. “Questi signori pagheranno per le loro diffamazioni”. E ha poi concluso: “Non sanno fare altro che esposti. Spero che la magistratura gli faccia pagare, un giorno, i costi delle loro diffamazioni”.
IL COMMENTO DELL'ONOREVOLE DEL PDL TOMMASO FOTI
“Come era facile prevedere siamo tornati al punto di partenza: ai campi che continuano ad avere bisogno d’acqua, qualcuno pensa di offrire un cocktail fatto per un terzo di burocrazia, per un altro terzo di parole inutili e per l’ultima parte di astiose ripicche. Il tutto accompagnato da una spruzzatina di dmv (deflusso minimo vitale) ” è duro, quanto ironico, il commento diffuso dal parlamentare piacentino Tommaso Foti (PdL) sulla siccità che colpisce il comparto agricolo.
“E’ veramente stupefacente che chi dice di volere bene alla natura, altro non sappia fare che danneggiarne una parte, sempre che – continua l’esponente azzurro – non si ritengano i campi un corpo ad essa estraneo. Pure volendo anch’io un gran bene alla natura, non ho alcun timore a dire che prima viene l’irrigazione dei campi e poi il rispetto del deflusso minimo vitale, per altro calcolato senza modificare i parametri, come invece vorrebbe imporre la burocrazia bolognese”.
“Sono sempre stato per l’abolizione dei consorzi di bonifica e per il trasferimento delle relative competenze alle Province – afferma Foti – ma ciò non mi impedisce di dire che giudico inqualificabile l’azione intrapresa dalla Regione nei confronti del Consorzio di Piacenza. Un intervento maldestro che conferma la pressoché irrilevante attenzione che la Regione Emilia-Romagna mostra nei confronti di coloro che, con colture d’eccellenza, contribuiscono invece a farle fare bella figura”.
“Non avevo dubbi – conclude il parlamentare del PdL – che la cabina di regia sarebbe servita a poco: oggi ho la certezza che è servita solo ad elevare il livello di siccità, oltre che quello delle polemiche”.