“Bisogna far sentire ai nostri parlamentari tutto il sostegno per le iniziative che vogliono prendere. Mi aspetto che alla Camera facciano fino in fondo il loro dovere”. Ha parlato anche del futuro delle Province il presidente della Provincia Massimo Trespidi questa mattina nel corso della presentazione del nuovo ascensore del palazzo in via Mazzini, sede degli assessorati alle Politiche sociali e al Lavoro dell’ente di via Garibaldi.
“Bisogna attendere l’iter del decreto che parte oggi ma che dovrebbe essere votato alla Camera all’inizio della prossima settimana. Abbiamo il segretario del Pd Bersani, voglio sperare che non voti a favore dell’abolizione della sua provincia, lo stesso per Migliavacca che fu presidente della Provincia. Credo ci siano i margini per apportare delle modifiche. Non sono ottimista, ma questa partita va giocata fino in fondo”.
Il presidente ha poi commentato così il decreto uscito dal Senato: “E’ un provvedimento deludente e pasticciato. Hanno cambiato la parola soppressione con quella di riordino. Se viene mantenuta questa impostazione e non verr garantita l’elezione diretta, tanto vale abolirle tutte perch diventano enti davvero inutili. E’ un provvedimento incoerente. Esperti di diritto costituzionale ci dicono che si tratta di un provvedimento incostituzionale”.
LE CARATTERISTICHE DELL’ASCENSORE
Per quanto riguarda l’ascensore, invece, Trespidi l’ha definito un esempio di efficienza. Costato 100mila euro, il lavoro durato quattro mesi e porta la firma di tecnici in house (Dacrema-Botti-Pozzoli). Rifatta la pavimentazione e installate nuove pedane ai piani superiore. Porta otto persone. “E’ un ulteriore risultato che ci permette di dire che la scelta di trasferire gli uffici da Borgofaxhall in via Mazzini ci sta dando ragione e ci ha permesso di risparmiare 2.800.000 euro. Questa vera spending review. L’abbiamo fatta prima di Monti”. Ma il numero uno della Provincia ha anche polemizzato con la Soprintendenza: “E’ un ente inutile che ci ha fatto perdere 5 mesi tenendo fermo il progetto per poi tornare sul nostro”.