Siccità, il fiume Po è in secca: l’allarme lanciato da Coldiretti

Allarme secca sul fiume Po con il livello idrometrico del fiume sceso di 8,50 metri sotto il livello medio. Ad annunciarlo è la Coldiretti sulla base di un monitoraggio alla stazione di rilevamento di Canonica d’Adda. La secca eccezionale ha di fatto paralizzato la navigazione commerciale e costretto i diportisti a far rimanere le proprie barche ormeggiate, per il pericolo di scontrarsi tra loro e con i tronchi affioranti condotti dall’acqua. Se la situazione dovesse continuare, si rischia seriamente che le riserve idriche possano venire meno, con un’autonomia stimata di 15 giorni. Una situazione che accomuna – sottolinea Coldiretti – anche i laghi di Como e Maggiore, entrambi al di sotto del livello medio del periodo, mentre quello di Garda è a malapena stabile. La mancanza di pioggia e il contemporaneo arrivo di Ulisse stanno dando il colpo di grazia alle coltivazioni agricole colpite dal caldo e dalla siccità che ha provocato al settore perdite che hanno già superato il mezzo miliardo di euro. Interi raccolti sono andati persi – sottolinea la Coldiretti – dal Veneto fino alla provincia di Crotone e alla Sicilia passando per la Toscana dove nelle province di Grosseto e Livorno sono state attivate le procedure per lo stato di calamità. Ad essere stati duramente colpiti sono stati – precisa la Coldiretti – decine di migliaia di ettari coltivati di mais, pomodori, barbabietole e girasoli a macchia di leopardo lungo tutta la penisola dove in alcune zone non piove in modo adeguato da mesi. A soffrire con le alte temperature sono anche – conclude la Coldiretti – gli animali negli allevamenti dove le mucche arrivano a produrre anche il 10 per cento di latte in meno nonostante gli accorgimenti adottati per garantire il refrigerio

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