“A Piacenza la disoccupazione non esiste” recita l’occhiello dell’articolo dedicato oggi dal Sole 24Ore all’economia della nostra città. Questo non solo grazie a “food e export” ma anche all’unione di aziende delle macchine utensili, delle quali una è la piacentina Jobs. La ditta con questa fusione creerà un gruppo da 80 milioni di euro, in partnership con la taiwanese Ffg e aumenterà di gran lunga i suoi organici.
Le aziende ad unirsi, oltre alla picentina Jobs Automazione, sono Rambaudi e Sigma Technology: 330 addetti e 60 milioni di ricavi, che diventeranno 80 stimati per la fine dell’anno.
Ma la fusione nasce da ambiziosi auspici. Infatti, entro tre anni, il progetto mira ad arrivare a un fatturato di 200 milioni attraverso altre acquisizioni, in Italia e Europa.
Il presidente e azionista di maggioranza è Luigi Maniglio di Jobs, che avrà il 40% della nuova realtà.
Ora, ciascuno dei quattro stabilimenti manifatturieri: Piacenza, Reggio Emilia, Torino e Vigevano, avrà una specializzazione sia per progettazione che per produzione di macchine e componenti, con l’obiettivo di diventare un network.