Inchiesta sul fotovoltaico, fine dei domiciliari per l’ex assessore Allegri

È tornato in libertà l’ex assessore provinciale leghista Davide Allegri, accusato di concussione e corruzione nell’ambito di un’inchiesta sulle autorizzazioni per impianti fotovoltaici. Il giudice per le indagini preliminari Gianandrea Bussi ha accolto nei giorni scorsi una richiesta in tal senso presentata dagli avvocati difensori dell’indagato: Sonia Tonoli di Piacenza e Luigi De Giorgi di Parma. Allegri si trovava agli arresti domiciliari dallo scorso mese di aprile, e all’inizio del mese di luglio aveva chiesto e ottenuto di essere sentito dal pubblico ministero Antonio Colonna che segue fin dall’inizio le indagini sul caso.

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Dopo l’interrogatorio, durante il quale aveva negato ogni accusa, Allegri era tornato nella sua abitazione dove si trovava agli arresti domiciliari.

Nei giorni successivi i suoi legali avevano presentato al giudice per le indagini preliminari Gianandrea Bussi istanza di scarcerazione del loro assistito.

L’ex assessore provinciale deve rispondere di una concussione, due tentate concussioni ed episodi di corruzione. Le accuse sono quasi del tutto legate al fotovoltaico. Nel periodo compreso tra l’agosto del 2009 e l’ottobre del 2010 in Provincia si nota un’impennata nelle richieste di costruire nuovi impianti fotovoltaici da parte di aziende, quando a ricoprire l’incarico di assessore all’ambiente e all’Urbanistica a Cortemaggiore è proprio il leghista Davide Allegri. L’incheista era partita dalle proteste degli imprenditori che vedono bloccate le proprie richieste di autorizzazione al fotovoltaico.