“Amnistia subito”, da oggi 300 detenuti delle Novate in sciopero della fame

Quattro giorni di sciopero della fame. Anche dalle Novate si solleva la voce di protesta con l’adesione all’iniziativa nazionale indetta dal Partito Radicale in favore dell’amnistia. Trecento i detenuti che da oggi al 21 luglio rifiuteranno il cibo per le condizioni “inumane e intollerabili”, fanno sapere, derivanti dal sovraffollamento cronico della struttura circondariale piacentina. A condividere l’ennesimo allarme lanciato da Marco Pannella stavolta c’è anche una lettera aperta al Presidente della Repubblica promossa dal professor Andrea Pugiotto e sottoscritta da oltre cento professori ordinari di Diritto Costituzionale, di Diritto Penale e di Procedura Penale.

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La giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato più volte l’Italia per le sistematiche violazioni dell’art. 6 Cedu, sotto il profilo della durata non ragionevole dei suoi processi. Analogamente, sono già più d’una le condanne dell’Italia per l’accertata violazione dell’art. 3 Cedu, sotto il profilo delle condizioni inumane e degradanti cui sono stati costretti in carcere alcuni detenuti. L’estinzione del reato l’unica via percorribile secondo i Radicali per sfoltire le celle italiane, arrivate alla saturazione.