Votto: “La maxi multa causata da una legge di cui nessuno era al corrente”

“Nessuna accusa per incompatibilità di incarichi”. Paola Votto presidente di Tempi Agenzia dal 2006 al marzo 2012 chiarisce i contorni della maxi sanzione che la Guardia di Finanza ha emesso nei confronti suoi, dell’agenzia stessa, e di Comune e Provincia, soci di Tempi.

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Andiamo con ordine. Mentre ricopriva l’incarico di presidente per l’agenzia di trasporto pubblico, la Votto ha continuato a svolgere il proprio mestiere di insegnante in una scuola elementare della città. Fin qui nessun problema. Se non che, per legge, la stessa Votto, Tempi o appunto il Comune o la Provincia avrebbero dovuto comunicare alla scuola in cui operava l’ex presidente il compenso percepito per il proprio incarico dirigenziale. “Un obbligo di cui nessuno era a conoscenza” spiega la Votto, “motivo per cui certamente presenteremo ricorso”.

“Inoltre – continua – io ho sempre dichiarato i miei compensi pagando i dovuti contributi. I compensi, poi, erano pubblicati in modo trasparente sui siti web di Comune e Provincia, il problema è che dovevano essere formalmente e ufficialmente comunicati anche alla scuola. Questo per dire che si tratta di un mero cavillo burocratico”.

L’incompatibilità di incarico tra il mestiere di insegnante e quello di presidente di Tempi, insomma, in questo caso non c’entra nulla, non è mai esistita, trattandosi di incarico politico conferito dagli enti soci e non di prestazione professionale.