Mons. Giuseppe Franzelli, dal 2005 vescovo della diocesi di Lira, in Uganda, ha fatto visita oggi alla sede piacentina di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo. Il missionario comboniano, amico del movimento fondato a Piacenza 40 anni fa da don Vittorio Pastori e mons. Enrico Manfredini, ha parlato della situazione della sua diocesi in Uganda, estesa su una superficie di circa 12mila chilometri quadrati e con una popolazione di circa due milioni di abitanti, metà dei quali di religione cattolica; nell’area, organizzata in 18 parrocchie, operano una quarantina di sacerdoti, ai quali se ne aggiungeranno 7 che verranno ordinati in agosto, più 17 missionari comboniani.
“Dal 2006, quando se ne sono andati i ribelli del Lord’s Resistance Army di Joseph Kony – ha spiegato mons. Franzelli -, la situazione nella nostra zona è di maggiore sicurezza. Dai campi per sfollati la gente è tornata nei propri villaggi ed è iniziato così un periodo di ricostruzione, non solo a livello di infrastrutture ma soprattutto a livello morale e spirituale”. “La presenza delle Ong sul territorio – ha aggiunto il Vescovo – è stata provvidenziale durante il conflitto, ma ora molte organizzazioni se ne sono andate. Alcune sono rimaste, ma la loro presenza è un po’ frammentata”. Diverso, ha spiegato mons. Franzelli, è il caso di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo. “La sua azione è sempre stata molto importante – ha detto -. Già nel 1971 a Gulu ho potuto toccare con mano il suo intervento provvidenziale in situazioni di emergenza. E oggi l’organizzazione è anche cresciuta e opera attraverso dei progetti, garantendo una continuità sul territorio e allo stesso tempo mantenendo sempre la caratteristica di essere fondata sul volontariato”.
Tra pochi giorni mons. Franzelli rientrerà in Uganda, non potrà quindi essere presente al convegno nazionale di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo, in programma dal 31 agosto al 2 settembre a Piacenza. Sarà vicino, però, spiritualmente all’incontro del movimento, con il quale collabora per diversi progetti, uno dei quali prevede la realizzazione di un pozzo per l’acqua potabile per una scuola e un progetto agricolo nell’ex lebbrosario di Alito. “Mi sento di esprimere un grande grazie ad Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo per ciò che ha fatto nei suoi primi 40 anni – ha detto mons. Franzelli -. Il mio augurio è che con la crescita dell’impegno dell’organizzazione non venga mai meno il suo spirito missionario e la sua motivazione di fede, che sia sempre presente insomma il cuore grande di don Vittorione che è alla base di quest’opera”.
“Faccio un appello a tutti i piacentini – ha dichiarato a sua volta Carlo Ruspantini, direttore di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo – affinché ci sostengano nella realizzazione di questa opera di solidarietà, che porterà grande beneficio a tutta la popolazione di Alito. Siamo consapevoli che l’attuale situazione economica è difficile, ma siamo sicuri che la solidarietà dei piacentini saprà raggiungere anche i bisognosi della diocesi di mons. Franzelli”.