Piacenza non verrà inserita nella rete metropolitana Lodi-Milano. E’ l’assessore regionale Alfredo Peri a comunicarlo rispondendo ad una interrogazione del consigliere regionale del Pdl Andrea Pollastri. Nell’interrogazione il Consigliere, prendendo spunto dalla discussione in corso sulla modifica al Piano Regionale Integrato dei Trasporti, chiedeva conto del perché non vi fosse presente la metropolitana leggera Piacenza – Milano, un’opera già all’attenzione delle Istituzioni piacentine e lombarde, nonché del mondo imprenditoriale e delle associazioni pendolari.
Dopo l’invito di Emilio Bolzoni, presidente di Confindustria, ad attivarsi per chiedere di essere inclusi nel progetto, era emerso che la società che si occupa della formazione di questa rete, Trenord, stava già tenendo rapporti con la Provincia di Piacenza da circa un anno. Inoltre anche l’amministrazione Dosi aveva incluso il progetto nella cosiddetta agenda dei cento giorni, ovvero quei provvedimenti urgenti a cui dedicarsi nei primi tre mesi di governo della città.
Ma la risposta di Peri giunge come una doccia fredda:
“Dopo lunghe, accurate e approfondite ricerche, svolte anche con i colleghi della Regione Lombardia, siamo in grado di affermare che non esiste traccia documentale di un’ infrastruttura denominata “metropolitana leggera Piacenza-Milano. Non ci sono tracce di progetti, piani e programmi circa un qualsiasi intervento infrastrutturale per nuove rotaie che, sviluppandosi principalmente in territorio Lombardo, abbia come estremo Piacenza.
La possibile chiave del malinteso che ha mosso l’interpellanza sta nell’aver inteso il servizio metropolitano Lodi-Rogoredo come un servizio che si svolge su una infrastruttura dedicata e appositamente costruita. I treni Lodi-Rogoredo, parte dei quali prolungati nel passante milanese, corrono sull’infrastruttura storica ed effettuano tutte le fermate ferroviarie, svolgendo in effetti un servizio che, in quanto cadenzato alla mezz’ora, ha caratteristiche metropolitane.
Si sta forse chiedendo di prolungare a Piacenza tale servizio? Alla Regione Emilia–Romagna non pare opportuno: nelle ricorrenti frequentazioni con le associazioni dei pendolari piacentini, ricorre sempre il tema di treni per Milano “più veloci e affidabili” e non “più lenti e frequenti”.
Non si vuole comunque porre ostacolo a nessuno che, pur con lo scopo di migliorare la condizione di viaggio dei pendolari piacentini, voglia proporre di allungare di circa 15′ il tempo di viaggio tra Piacenza e Rogoredo, ed allo stesso tempo ridurre i collegamenti diretti con Lambrate e Milano C.le. Tali sarebbero infatti gli esiti del prolungamento a Piacenza del sistema S per Lodi.
Agendo invece in maniera pragmatica la Regione Emilia-Romagna ha concordato con la Regione Lombardia che, già dal prossimo settembre, un “treno veloce” in più (tipo appunto quelli richiesti dai pendolari piacentini) sarà programmato da Parma/Piacenza per Milano C.le al mattino, con arrivo alle 8.20.
In prospettiva, con la pubblicazione e l’aggiudicazione della gara per l’affidamento dei servizi ferroviari regionali, verrà ulteriormente implementata la complessiva velocizzazione e ottimizzazione dei servizi Piacenza-Milano.”
Pollastri replica così:
“La risposta dell’Assessore mi rattrista e mi stupisce al contempo. Mi rattrista perché di fronte ad un’esigenza così sentita dai cittadini e dal mondo economico piacentino, malgrado si parli da anni della metropolitana leggera, si scopre che si sono persi decenni e non vi è nemmeno lo straccio di un progetto.
Mi stupisce perché l’Assessore fa finta di non capire: da anni i pendolari piacentini denunciano che la linea esistente è insufficiente ed è una delle cause dei continui ritardi e cancellazioni. Certamente tutte le soluzioni volte a migliorare gli orari ed inserire nuovi treni vanno bene ma quello che chiede Piacenza è una nuova infrastruttura che la colleghi direttamente con Milano, non un maquillage sugli orari di percorrenza.
Una cosa però sembra essere chiara: alla Regione questa infrastruttura non interessa, ne si sta muovendo per permetterne la realizzazione, come auspicato da Piacenza, entro l’Expo 2015. Peccato è l’ennesima occasione che la Regione fa perdere al territorio piacentino.”