Piovani e il mito di Ulisse: “E’ un progetto ambizioso come la sua leggenda”

La forza del mito di Ulisse sarà protagonista dello spettacolo di Nicola Piovani, che domani sera verrà proposto al pubblico piacentino nell’ambito del teatro antico di Velleia. Nella suggestiva cornice dell’anfiteatro romano, il noto pianista premio oscar con “La Vita è Bella” porterà il suo ennesimo progetto musicale legato alla mitologia, arricchito dalle illustrazioni di Milo Manara. Un incontro, quello con l’Ulisse di James Joyce, che Nicola Piovani considera inevitabile nella sua carriera. Il perché lo ha spiegato nell’intervista rilasciata ai nostri microfoni (Ascoltabile a fondo pagina).

Radio Sound

Com’è nato questo progetto così ambizioso?

“Da sempre mi sono dedicato a mettere in musica le storie della mitologia greca, la prima volta era nel ’88. Da Narciso, al Re Mida, l’Apollo e gli Argonauti. Prima o poi dovevo cimentarmi con quello che è il personaggio più potente: Ulisse”. E’ proprio un concerto molto ambizioso. Anche perché Ulisse è il secondo personaggio per popolarità al mondo, il primo è Gesù Cristo. Pensate che forza in questa leggenda”.

Tra l’altro ha partecipato anche Milo Manara con le sue illustrazioni.

“Si è uno spettacolo anche visivo. Faranno da quinta i disegni di Milo Manara, che hanno una teatralità tutta loro. Avevo parlato di questo progetto a Manara e non se lo è fatto chiedere due volte”.

Un concerto definito mitologico. Ma la definizione non è stata subito compresa nella sua profondità, giusto?

“Si mitologico per il suo contenuto. Mi sono reso conto dopo che il termine, per qualcuno, suona come complimento o superlativo. No, è semplicemente la definizione più corretta per un concerto per strumenti e per voci registrate”.

Lei ha vinto tanto, dal premio oscar con “La vita è bella” a vari David di Donatello. Ricollegandomi all’ambizione, che muove questo e suoi altri progetti, come vede la scena musicale italiana? C’è mancanza di ambizione, unica spinta che poi può portare all’eccellenza di vincere dei premi prestigiosi?

“Credo manchino degli ambiti. Cioè dove presentare musiche nuove. Nel pop siamo troppo legati alle vendite. La critica, i saggi, partono sempre dalle copie vendute e quella è una bella prigione. Poi c’è un cambio di accademie dove, appunto, la sperimentazione è diventata accademica. Una formalizzazione della sperimentazione. Spazi ce ne sono pochi e chissà quanta gente, giovani soprattutto, non riescono a trovare lo spazio per esprimere qualcosa di inedito, sorprendente e diverso”.

 

  

I DETTAGLI DELLO SPETTACOLO:

Il festival di Teatro Antico di Veleia accoglierà martedì 10 luglio un imperdibile evento musicale con il premio Oscar Nicola Piovani.

Un’operazione unica accosta pianoforte, contrabbasso, sax, violoncello, percussioni, tastiera elettronica e preziose registrazioni vocali: James Joyce legge il suo Ulisse in un raro documento sonoro; il canto delle sirene, ricavato da campionamenti della voce di Maria Callas, Yma Sumac e Noa e poi Carlo Cecchi, Massimo Popolizio, Mariano Rigillo, Massimo Wertmuller… danno voce a poeti immortali, da Omero al premio Nobel Kavafis. 

Un incanto arricchito dal fascino sensuale dei disegni di Milo Manara.

Viaggi di Ulisse è un racconto in musica, per strumenti che si concertano con voci registrate. I temi del racconto sono le emozioni che mi hanno lasciato le letture e l’immaginazione di alcuni viaggi di Ulisse, personaggio vecchio di tre millenni, figura di un fascino e di una meraviglia ancora oggi indecifrabili. Con la musica strumentale, ovviamente, non raccontiamo i fatti che solo la parola può descrivere. Ma la musica può tentare di materializzare la commozione che quei fatti ancor oggi ci suscitano. L’organico comprende il pianoforte, il contrabbasso, il sax, il violoncello, le percussioni, la tastiera elettronica; e voci registrate che recitano versi di poeti – James Joyce, Konstantinos Kavafis, Omero, Umberto Saba, Torquato Tasso – voci inserite nella partitura e che hanno un ruolo fondamentalmente sonoro. 

Il concerto mitologico Viaggi di Ulisse punta a ricreare in teatro l’incanto di quelle vicende odissiache che da sempre mi seducono; e spero di condividere quell’incanto col pubblico

Nicola Piovani

Pianista, direttore d’orchestra, compositore di musica per il cinema e il teatro, di canzoni, di musica da camera e sinfonica, Nicola Piovani,  diplomato in pianoforte al conservatorio Verdi di Milano (tra i maestri che l’hanno avviato alla composizione il greco Manos Hadjidakis).
Risale al 1968 la sua prima musica per immagine, scritta per i cinegiornali sul movimento studentesco della facoltà di Filosofia di Roma che Piovani frequentava. L’anno successivo, compone la sua prima musica per un lungometraggio: N.P. Il segreto di Silvano Agosti.
Piovani scrive musica per più di centocinquanta film collaborando fra gli altri con Fellini, Bellocchio, Monicelli, i Taviani, Moretti, Tornatore, Benigni. Fuori d’Italia ha lavorato con i registi Ben Von Verbong, Pál Gábor, Dusan Makavejev, Bigas Luna, Jos Stelling, John Irvin, Sergej Bodrov, Éric-Emmanuel Schmitt, Philippe Lioret, Danièle Thompson, Xavier Durringer.
Nel 1999, con la musica di La vita è bella Piovani vince il premio Oscar. Tra gli altri premi che ha ricevuto si segnalano tre David di Donatello, quattro premi Colonna Sonora, tre Nastri d’argento, due Ciak d’oro. Ha ottenuto due nomination ai César, e al festival Musique et Cinéma di Auxerre ha guadagnato il premio del pubblico e la menzione speciale della giuria. 

Negli anni Settanta ha musicato con Fabrizio De André gli album Non al denaro, non all’amore né al cielo e Storia di un impiegato. Molte le musiche di scena composte da Piovani (tra i registi con cui ha collaborato, si ricordano Carlo Cecchi, Luca De Filippo, Maurizio Scaparro, Vittorio Gassman). Con Luigi Magni e Pietro Garinei, realizza per il Teatro Sistina la commedia musicale I sette re di Roma. Piovani ha scritto diverse opere da concerto: La cantata del Fiore (1988), La cantata del Buffo (1990), Il signor Novecento (1992), Canti di scena (1993), Romanzo musicale (1998), lo stabat mater La Pietà (1999), La cantata dei cent’anni (2006), tutte su testi di Vincenzo Cerami. E ancora L’isola della luce (2005) su brani dall’Ecclesiaste e testi di Omero, Sicilo, Byron, Einstein, Cerami, Seferis, Mesomede da Creta. Nel 2002, per il Théâtre National de Chaillot, Piovani ha messo in musica Concha Bonita, création musicale, su libretto di René de Ceccatty e Alfredo Arias. Nel 2009, su testo di Eduardo De Filippo, ha composto la cantata sinfonica Padre Cicogna, rappresentata al teatro San Ferdinando di Napoli con Luca De Filippo (voce recitante) e l’orchestra del San Carlo diretta dallo stesso Piovani. Nel 2008 è stato nominato Chevalier dans l’ordre des Arts et des Lettres dal ministro francese della Cultura.

 

Milo Manara

Conosciuto in Italia e all’estero per il fascino sensuale delle sue tavole, Milo Manara è uno dei più famosi ed originali  autori e disegnatori di storie e vignette a fumetti. Terminato il liceo artistico e iscrittosi alla facoltà di Architettura a Venezia, si è avvicinato alla pittura debuttando nel mondo del fumetto a fine anni Sessanta come autore di storie erotico-poliziesche sulla collana Genius, tematica ripresa subito dopo in Jolanda de Almaviva, serie sexy di grande successo. Dopo alcuni lavori realizzati per il mondo dei giovanissimi (Il Corriere dei ragazzi, 1974) Manara inizia prestigiose collaborazioni. Di particolare rilievo quella con il regista Federico Fellini, che porterà alla realizzazione di “Viaggio a Tulum” e “Il viaggio di G. Mastorna” detto Fernet.
Sul versante satirico, risale a metà anni Settanta la realizzazione, con Saverio Pisu, della rivista Telerompo. Sempre per la sceneggiatura di Pisu pubblica su Alterlinus (1976) Lo scimmiotto. Altre importanti collaborazioni di Manara sono quelle con Larousse (per una “Storia di Francia a fumetti”, “La scoperta del mondo” e “La Cina”) e Mondadori (tre episodi della Storia d’Italia di Enzo Biagi). Con Pedro Almodovar (Parigi, 1993), ha collaborato per “La feu aux entrailles”. Altre sue storie: “Il profumo dell’invisibile” (1986), “Candid Camera” (1988), “L’uomo delle nevi” (1979), su testi di Alfredo Castelli, all’interno della collana Bonelli Un uomo, un’avventura, Giuseppe Bergman (1980), sequel del primo episodio pubblicato in Francia e Belgio), e il western “Quattro dita” (l’uomo di carta), anche questo per Bonelli. Su testi di Hugo Pratt, suo modello, Manara ha disegnato sulla rivista Corto Maltese il racconto “Tutto ricominciò con un’estate indiana”, considerato uno dei suoi capolavori. L’esperienza con Pratt si è ripetuta poi anche per El Gaucho.
Con l’espandersi della comunicazione multimediale, la sua attività si è diversificata orientandosi anche verso la realizzazione di vignette per campagne pubblicitarie e contributi per Internet; di Manara la rivista per adulti Playmen ha pubblicato in Italia “Il Gioco”, versione uno (1983) e due (1991). Infine del 1996 la realizzazione del primo CD-ROM su una sua storia, “Gulliveriana”, seguito – 1997 – da “Il gioco del Kamasutra”. Ha collaborato con la DC Comics per la sua sottoetichetta Vertigo, realizzando la storia di Desire per il progetto The Sandman Endless Nights.

 

Acquisto e prenotazione biglietti

Anche quest’anno il pubblico del Festival di teatro antico ha la possibilità di acquistare i biglietti in prevendita o di prenotarli telefonicamente.

Prevendita biglietti:

Presso lo sportello di Cariparma

sede di via Cavour, 30 Piacenza

da Lunedì a Venerdì, ore 8.25-13.25 e 14.45-16.00

 

Info e prenotazioni:

Associazione Cavaliere Azzurro

tel.  0523 76 92 92     cell. 331 95 59 753

dalle ore 9.00 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle 18.00

 

info@veleiateatro.com

www.veleiateatro.com

 

Costo biglietti:

 

I biglietti degli spettacoli hanno un costo simbolico: 8 € tutte le file (fatta eccezione per  i posti di prima fila centrale, € 20; seconda fila centrale, € 15)

E’ prevista una riduzione per under 18 e over 65

Chi desidera può Seguire il festival anche su Facebook (Veleia Teatro) e Twitter (Fare Cultura)

 

DOPO TEATRO ENOGASTRONOMICO

Al termine di ogni spettacolo, il salumificio La Rocca di Castell’Arquato, l’associazione viticoltori Val Chiavenna, l’azienda agricola Pier Luigi Magnelli e l’azienda vitivinicola La Tollara offriranno al pubblico e agli artisti una degustazione di vini e salumi piacentini.

Questa novità, introdotta da tre anni, ha avuto notevole successo e si inserisce nel progetto di turismo culturale sotteso al festival di teatro antico, che contempla, tra i suoi valori, anche quello dell’aggregazione.