Il Comitato per il parco Pertite, Legambiente, con i lavoratori del Polo di Mantenimento Pesante Nord (ex Arsenale) intervengono sulla vicenda del processo per la discarica abusiva nell’area dell’ex Pertite. Ricordiamo che l’iter giudiziario riguarda il generale Giuliano Taddei, ex direttore del Polo di Mantenimento Militare di Piacenza, e altre nove persone rinviati a giudizio il 29 giugno 2011 con l’accusa di aver sepolto nell’area militare Pertite rifiuti di vario genere, anziché smaltirli in adeguate discariche, di avere compiuto truffa ai danni dello stato, falso ideologico, danni allo stabilimento militare, ricevimento di denaro o altre utilità per compiere atti contrari al dovere di ufficio. Lo Stato e il Comune hanno chiesto, a titolo di risarcimento-danni per la presunta discarica abusiva, 10 milioni di euro. Ma queste richieste rischiano di non essere soddisfatte perché, degli undici capi d’imputazione originali, i 3 considerati più gravi, e cioè quello di aver creato una discarica abusiva e buona parte dei reati di truffa, sono caduti in prescrizione prima dell’inizio del dibattimento. A questo punto Legambiente, il Comitato per il parco della Pertite e i lavoratori del Polo di Mantenimento Pesante Nord si chiedono chi pagherà per i reati commessi.
Se però i lavoratori del polo di mantenimento pesante sposano il disagio per le sorti dell’iter processuale, si trattengono su un altro punto della campagna portata avanti dalle associazioni ambientaliste che vorrebbero, com’è noto, la Pertite adibita a parco pubblico. I dipendenti dell’ex arsenale temono infatti che una trasformazione di questo tipo possa influire negativamente sull’aspetto occupazionale. “Non è così – spiega Stefano Benedetti del Comitato – in primis la legge proibisce che nell’area dell’ex Pertite vengano svolti impieghi ad alto impatto ambientale, secondariamente sarebbe possibile trasferire le attività nella zona industriale di Piacenza”.