Prosegue su Radio Sound la rubrica dedicata agli Europei 2012 in onda ogni giorno alle 11:30 con Giorgio Micheletti e Bruno Pizzul.
70, 82, 6, questi i numeri da giocare oggi sulla ruota che volete per aiutare la nazionale nel difficile appuntamento di questa sera contro la Germania. Si tratta di tre numeri facilmente identificabili per gli amanti del calcio che in questi giorni sono stati fatti tornare alla mente di tutti, soprattutto dei tedeschi. Il 70 con il famoso 4 a 3 del goal di Rivera in Messico, l’82 con il titolo di campioni del mondo in Spagna e il 6, inteso come 2006, quando vincemmo con la nazionale di Lippi per 2 a 0 e ci apprestammo così a vincere il quarto titolo. Noi di cabala viviamo ma, senza dubbio sono più importanti le parole di Bruno Pizzul sulla gara di stasera.
Bruno Pizzul: Contassero davvero i trascorsi, dovrebbe essere la Germania ad aver paura dell’Italia, a mondiali ed europei, gli azzurri non hanno mai perso. Tre vittorie e quattro pareggi. Ma stasera a Varsavia, in un’attesissima semifinale, bisogna fare i conti con il presente e, va riconosciuto, vede favorita la squadra del damerino Low. Prandelli e gli azzurri non si fanno impressionare e se la giocheranno con lo spirito nuovo positivo esibito fin qui e, con uno schieramento nel quale è probabile il rientro di Chiellini a sinistra, nella difesa a quattro, gli intoccabili Pirlo, De Rossi e Marchisio con Montolivo al centrocampo e Cassano- Balotelli in avanti. Probabile l’inserimento in corso d’opera di Diamanti, mentre Di Natale si chiede perché mai sia stato in pratica accantonato, almeno così pare.
Low, il CT tedesco, nasconde le sue intenzioni, almeno per quanto riguarda l’attacco. Si pensa possa inizialmente schierare Klose e Podolski, di origine polacca per ingraziarsi i tifosi locali. Un po’ poco per far dimenticare ai polacchi quanto della storia hanno dovuto patire dai tedeschi. In ogni caso i vari Ozil, Khedira, Muller, Schweinsteiger, Lahm, sono elementi di grande livello e ormai buona esperienza. Sarà dura, molto dura ma, proprio per questo un’eventuale vittoria azzurra sarebbe straordinaria. La sogna Prandelli, la sogniamo tutti noi.
Gli azzurri giocheranno con il lutto al braccio per la notte in Afghanistan del carabiniere Manuele Bray, ucciso lunedì scorso. Un’introduzione triste per il nostro diario azzurro, come sempre redatto e pensato da Carlo Santella, al quale speriamo però di aggiungere altri due capitoli.
Carlo Santella: Ottima situazione per l’Italia, allegra e pronta a superarsi per raggiungere nuovi traguardi anche se i pronostici sono poco favorevoli. La Germania dunque stasera proverà a ribaltare l’amara sconfitta ai mondiali del 2006 ma, c’è la serena determinazione di Cesare Prandelli, segnale positivo per tutta la squadra.
INTERVISTE
Cesare Prandelli: “Noi abbiamo, in questo momento, una grande serenità, comunque siamo consapevoli che sarà una partita completamente diversa da tutte le altre. …”
Anche De Rossi è pronto.
De Rossi: “Avremo un predominio del possesso palla e del gioco come abbiamo avuto contro l’Inghilterra e contro l’Irlanda ma semplicemente perché affronteremo un avversario che a mio avviso è più forte…”
E non vuole mancare al grande appuntamento nonostante i problemi fisici.
De Rossi: “Non c’è bisogno che le spieghi quanto ci tenga a giocare, quanto ci tengono tutti i miei compagni. …”
Chiellini si è ripreso molto bene, potrebbe rientrare.
Chiellini: “Sono contento, insomma, di come mi sono ripreso. Ho lavorato bene in questi giorni…”
Ma ora torniamo a ieri sera dove i rigori hanno detto Spagna come prima finalista, 0 a 0 al novantesimo senza emozioni con un Portogallo però che forse ha fatto qualcosa in più degli avversari. Il pensiero di Bruno Pizzul.
Bruno Pizzul: Pronostico di partenza onorato. La Spagna, considerata con la Germania massima favorita, accede alla finale di domenica prossima ma, non è stato un facile approdo per la squadra di Del Bosque. Un Portogallo ben disposto tatticamente, capace di un efficace pressing alto, per un’oretta ha giocato addirittura un po’ meglio dei rivali, poi è calato cedendo solo ai rigori.
Cristiano Ronaldo ha dato una mano ma è mancato nelle conclusioni, per altro imitato dagli spagnoli che hanno impegnato il portiere Rui Patrìcio solo nel finale. Quando Del Bosque ha tolto l’inutile Negredo, Silva e persino uno spento Xavi, inserendo i più pimpanti Navas, Fàbregas e Pedro.
La Spagna dunque resta in corsa per il triplete: tre vittorie consecutive in europei e mondiali ma non pare al meglio della condizione. Manca la velocità nella circolazione del pallone e non brillano per condizione i vari Xabi Alonso, Xavi e Iniesta. Ottima invece la tenuta difensiva.
Un solo goal al passivo finora, quello di italiano di Di Natale con Sergio Ramos bravo e coraggioso a imitare Pirlo, con il cucchiaio, nella sempre ed emozionante sequenza dei rigori. In ogni caso non pare proprio una Spagna irresistibile.
Ascolta in allegato le interviste complete.