Prosegue su Radio Sound la rubrica dedicata agli Europei 2012 in onda ogni giorno alle 11:30 con Giorgio Micheletti e Bruno Pizzul. Mancano poche ore all’affascinante sfida con la Germania e i tedeschi cominciano a temere la nostra nazionale, anche perché nelle competizioni ufficiali gli azzurri non sono mai usciti battuti dal campo. La gara dell’Italia contro gli inglesi ha fatto vedere cose belle e altre meno belle e ha lasciato un fortissimo dubbio: la coppia di attaccanti scelta ora da Prandelli, Cassano- Balotelli, è davvero quella che merita di giocare? E il rebus, è destinato a durare? Sentiamo il parere di Bruno Pizzul.
Bruno Pizzul: Nel crescente clima di entusiasmo e fiducia che circonda la nostra nazionale c’è un piccolo grande problema. Gli azzurri segnano poco, appena quattro goal in altrettante partite e uno solo dopo azione manovrata, Di Natale alla Spagna.
Per fare goal bisogna tirare, e i ragazzi di Prandelli lo sanno bene: hanno effettuato ben ottantasette conclusioni, cinquanta delle quali nello specchio della porta ma, con una percentuale di realizzazione risibile, appena il 4,6%. Germania, Spagna e Portogallo, le altre semifinaliste hanno tirato molto meno, segnato molto più.
Ovvio chiedersi se non sia il caso di cercare qualche soluzione alternativa all’ormai apparentemente intoccabile coppia Cassano-Balotelli. Il primo non è al top della condizione, il secondo si da da fare, corre, litiga ma, non riesce a buttarla dentro. In molti si chiedono perché, a quanto si intuisce, Di Natale, che col goal ha grande familiarità, resti fuori o se non sia il caso di dare spazio a Diamanti, ottimo nello scampolo di gara con gli inglesi, oppure allo stesso Giovinco.
I risultati e la crescente qualità di gioco danno ragione a Prandelli ma la questione della sterilità offensiva resta aperta. Chissà che nella nuova marcia-pellegrinaggio al santuario mariano non abbia trovato qualche nuova ispirazione.
Intanto, gli azzurri continuano a prepararsi con il consueto impegno e, la prosecuzione della loro avventura permette a Carlo Santella di scrivere un altro capitolo del nostro diario azzurro.
Carlo Santella: Lo spauracchio Italia, dopo la dolorosa fine della favola estiva del mondiale 2006, può diventare di nuovo un incubo per la Germania.
I tedeschi promettono vendetta dopo tutte le batoste prese contro gli azzurri nei grandi tornei. Il commissario tecnico Prandelli sa bene che si tratta di un match molto difficile.
INTERVISTA
Prandelli: “Se abbiamo tutti lo stesso pensiero, che giovedì sarà una partita difficile, la partita dove, fino all’ultimo minuto, probabilmente il risultato sarà in equilibrio, allora usciremo vincitori anche giovedì. Se invece pensiamo ad altre cose, diventa quasi impossibile programmare. Da un punto di vista tattico, è l’ultimo dei problemi, perché siamo stati bravi in queste partite, anche durante le gare, a dare equilibrio. Non dobbiamo dimenticare il nostro passato, ovviamente, non dobbiamo dimenticare come abbiamo fatto a raggiungere i titoli, eccetera, e questa è una cosa che rimane nella nostra memoria, nel nostro modo di essere, però abbiamo anche la capacità di fare qualcosa in più, di fare un calcio propositivo, di fare un calcio che in questo momento siamo in grado di fare.
Io dico che abbiamo tutte le capacità e le qualità per poterlo fare e abbiamo la responsabilità di provarci.”
Gli inglesi, dopo la sconfitta, hanno detto “Pirlo ce l’ha soltanto l’Italia.” Ancora una volta il voto più alto spetta a lui e anche Prandelli non risparmia complimenti.
Prandelli: “Insomma, non lo so se è più forte, io lo considero sicuramente uno dei più forti centrocampisti al mondo. Lui ha una continuità di rendimento durante la partita impressionante rispetto ad altri. Altri centrocampisti magari giocano quei 20-30 metri più avanti, magari fanno qualche goal in più…
Per quanto riguarda il rigore di Andrea, sinceramente sono rimasto anch’io sorpreso, mi è piaciuta molto la dichiarazione che ha fatto, che voleva mettere pressione agli inglesi, non ci avevo mai pensato a questo sinceramente. Sinceramente non ci avevo pensato. Vuol dire che i grandi campioni hanno la capacità in certi momenti, anche particolari, di saper cogliere l’aspetto psicologico.”
Per tornare all’analisi tattica dell’Italia, se è vero che davanti abbiamo una serie di rebus, c’è da contro altare, da dire che, come difesa, dormiamo sonni più che tranquilli. Dopo la Spagna siamo la migliore retroguardia delle quattro arrivate alle semifinali. Bruno Pizzul ci dice la sua sul pacchetto arretrato azzurro.
Bruno Pizzul: Due goal subiti nelle quattro gare fin qui disputate, dicono che la nazionale italiana ha una difesa forte e affidabile, solo la Spagna tra le semifinaliste ha fatto meglio, avendo incassato una sola rete.
Vien da pensare a un pacchetto difensivo collaudato e bloccato, invece Prandelli, complici anche infortuni e caratteristiche degli avversari di turno, ha cambiato parecchio la dietro: non solo uomini, anche schemi. All’inizio difesa a tre con De Rossi, poi soluzione a quattro con Chiellini prima, Barzagli dopo al fianco di Bonucci. Tutto ha sempre ben funzionato, segno evidente che è l’impianto di gioco collettivo ad avere retto, con centrocampisti e attaccanti votati alla costruzione ma anche alle coperture.
Senza ovviamente dimenticare che in porta c’è Buffon, riemerso a livelli di rendimento eccellenti. Con la Germania potrebbe tornare disponibile Chiellini e, chissà che non venga inserito sulla sinistra, dove pure Balzaretti ha ben figurato.
Va comunque sottolineato che la tenuta difensiva non nasce da atteggiamenti di copertura esasperata ma si integra in un gioco di squadra propositivo e creativo. Prandelli fin qui ha avuto ragione. E dire che alla viglia ben pochi erano fiduciosi, soprattutto dopo la scoppola in amichevole con la Russia.