Irregolarità all’Agenzia delle entrate, Ponte dell’Olio al quinto posto

Ponte dell’Olio al quinto posto in Regione per posizioni irregolari scoperte dall’Agenzia delle entrate. Il paese della Valnure, a sorpresa, ha sbaragliato in questa classifica al negativo capoluoghi ben più numerosi, come Parma, Reggio Emilia, Modena o la stessa Piacenza, con 593 segnalazioni.

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La maggiore imposta accertata è a Bologna e ammonta a 3,9 milioni, mentre al sesto posto è presente Piacenza con 900 mila euro

C’era chi possedeva 40 appartamenti senza denunciarne nemmeno uno, chi risultava residente in Germania e tutte le mattine accompagnava i figli a scuola e chi, paventando un’associazione che promuoveva il ballo come attività sociale, vendeva corsi e costumi da danza.

Sono solo alcuni esempi delle tante posizioni fuori regola scoperte in Emilia-Romagna dall’Agenzia delle entrate, che dall’autunno del 2009, grazie alla collaborazione avviata con 275 Comuni (su 348), ha ricevuto, al 31 maggio scorso, 16.271 segnalazioni, ha fatto 2.835 accertamenti e ne ha definiti 2.231. Il maggior imponibile accertato è stato di circa 138.000 euro, la maggiore imposta di 26,6 milioni. Le somme riscosse, a oggi, sono pari a 9,5 milioni, ma se vi si aggiungono le rate da versare su accertamenti gia’ chiusi, l’incasso sale a 13 milioni.

A portare un resoconto dell’attività in circa due anni e mezzo di lavoro con i Comuni, stamane, è il direttore regionale dell’Agenzia delle entrate, Antonino Gentile, che parla durante la conferenza stampa di presentazione del protocollo siglato con il Comune di Bologna e la Guardia di finanza per ottenere maggiore legalità e più equità.

Di tutti i municipi dell’Emilia-Romagna, quello di Bologna spicca per segnalazioni (1.251), seguito da Rimini (1.069), Ravenna (798) e Cesena (727).

Curiosamente, al quinto posto, c’è Ponte dell’Olio, con 593 segnalazioni, al quinto Parma (590) e al sesto di nuovo un Comune non capoluogo, Carpi, con 580 segnalazioni.