Lavoratori pubblici: “Dal Governo tagli all’organico con la spending review”

Si è tenuta oggi in S. Ilario l’assemblea dei lavoratori pubblici, indetta unitariamente da CGIL CISL e Uil di categoria quale prima azione di mobilitazione, su tutto il territorio nazionale, per chiedere al Governo di aprire un confronto e interrompere il percorso preannunciato su spending review e lavoro pubblico. Un percorso che i sindacati definiscono inaccettabile, perché potenzialmente costellato da tagli all’organico e accorpamenti di enti che porterebbero, secondo le categorie sindacali, ad un peggioramento delle condizioni lavorative e dei servizi. Quello che chiedono è un tavolo con il governo per discutere un piano di riorganizzazione complessivo delle Pubbliche Amministrazioni.

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IL COMUNICATO DELLE SIGLE SINDACALI

Una protesta contro la politica degli annunci e delle indiscrezioni a mezzo stampa portata avanti da questo governo ma soprattutto contro l’approccio ideologico nei confronti del pubblico impiego. Approccio che rischia di tradursi in tagli lineari di organico mascherati da revisione della spesa, accorpamenti di enti contrabbandati per riorganizzazioni, attacchi alla dignità dei lavoratori pubblici spiegati con le urgenze di cassa. Queste sono misure per noi inaccettabili, tanto più in un momento di difficoltà del Paese e rappresentano una contraddizione in termini: quando alla pubblica amministrazione si chiede di dare il massimo in termini di servizi alle persone, di supporto alla crescita, di lotta all’evasione fiscale, invece di investire in competenze e professionalità si riapre il capitolo della caccia alle streghe. E’ arrivato il momento di cambiare rotta. Per questo vogliamo un tavolo con il governo (chiesto dalle tre confederazioni) perché serve un piano complessivo di riorganizzazione della Pa, come si è iniziato a fare con l’Intesa. Bisogna decidere quali sono i servizi indispensabili e quelli che servono ai cittadini, alle famiglie, alle imprese. E poi mettere mano ad un riordino vero e proprio degli enti che faccia costare meno i servizi, aumentando la qualità e valorizzando il capitale umano. L’assemblea di oggi rappresenta quindi il primo passo in questa direzione.