“Nessuno era interessato al Piacenza calcio”. E aveva ragione il curatore fallimentare Franco Spezia, quando sancì la sua scomparsa. Ma parlava al passato. Perché oggi il marchio, il blasone e il prestigio che potrebbe rappresentare, a costo zero, sembra importare sempre a più soggetti.
Sono ancora indiscrezioni, che circolano tra i tifosi, ma pare che l’Atletico Bp sia pronto, già da lunedì, a presentare richiesta per il cambio di denominazione, con l’appoggio del Comune e dei vertici del “Salvapiace”.
Si tratterebbe, in sostanza, del primo passo formale per concorrere all’acquisizione del nome di Piacenza Football Club 1919, non appena concluso l’iter del fallimento, presumibilmente tra un anno.
L’asta che era andata deserta tre volte, insomma, una volta tagliati fuori i vincoli debitori, appare sempre più ricca per accaparrarsi il defunto ma ambitissimo Piacenza calcio.
Così, dopo la LibertaSpes, e il suo cambio di denominazione in “Lupa Piacenza” (con tanto di incontro tra i tifosi, slides illustrative e tanti sorrisi) ora entra in campo nella corsa la prima squadra dilettantistica del territorio. La quale, a differenza della società guidata da Marco Gatti in Eccellenza (vincolata dalla giornata di ieri per il cambio di nome), disputando la serie D avrebbe molto più tempo per l’iscrizione al prossimo campionato e quindi per cercare di acquisire la priorità sul futuro “pacchetto” Piacenza calcio.
Determinante, a questo punto, appare però la reazione del tifo, che sui social network si è già scatenato: “Se cosi fosse innanzitutto complimenti per la trasparenza e per aver interpellato i tifosi. In secondo luogo preparatevi a derby ricchi di phatos” scrive Sparuta Presenza sulla propria pagina Facebook, sembra sostenuta anche da altre frange dei supporters biancorossi.
Insomma, il Piacenza calcio non interessava a nessuno, tranne a chi ora è pronto a fare di tutto per poterselo accaparrare.