L’incremento maggiore di popolazione rispetto all’anno precedente si è registrato nella provincia di Rimini (+0,86%), mentre la provincia di Ferrara è l’unica in cui si sia registrato un decremento (-0,1%).
La provincia più giovane dell’Emilia Romagna è Reggio Emilia, con il 15,25% della popolazione sotto i 15 anni e poco meno del 20% anziana: il suo indice di vecchiaia è pari a 130 (1,3 anziani per ogni giovane).
Ferrara risulta, invece, la provincia più vecchia. Solo il 11,1% della popolazione ha un’età inferiore a 15 anni, mentre il 25,8% è anziana. L’indice di vecchiaia è 233, pari quindi a 2,3 anziani per giovane (a fronte di una media regionale di circa 1,7 anziani per giovane di età tra 0 e 14 anni).
L’aumento della popolazione non riguarda tutte le fasce di età, infatti, rispetto all’ultimo decennio, a livello regionale la popolazione di età compresa tra i 15 e i 39 anni è diminuita di circa 63mila unità mentre è aumentata nelle altre fasce di età. Solo le province di Reggio Emilia e di Rimini fanno registrare in tale periodo un aumento (rispettivamente +0,5% e +0,2%) della popolazione nella fascia dei 15-39-enni, mentre tra tutte le altre province con dato negativo, Ferrara, con -14,3%, è quella col calo maggiore in questa classe di età.
Sempre nell’ultimo decennio, la popolazione è aumentata del 10,5% e in termini di distribuzione territoriale cresce sia quella residente in pianura (+11,3%) sia in collina (+9,7%) sia in montagna (+2,9%); l’aumento relativo alla montagna è da attribuire prevalentemente alla forte crescita delle popolazioni montane del bolognese (+6,7%) e del modenese (+5,6%), mentre nel piacentino (-13,7%), nel parmense (-5,6%) e nella provincia di Forlì-Cesena (-1,4%) persiste la tendenza alla diminuzione.
Nel corso dell’ultimo anno continua il trend positivo, anche se più contenuto, delle popolazione residenti in pianura (+0,66%) e in collina (+0,64%) mentre tende a calare la popolazione residente in montagna (-0,42%) un po’ in tutto il territorio regionale.
Gli aumenti più consistenti della popolazione straniera nell’ultimo anno si sono registrati – in valore assoluto – nelle province di Bologna (+6.889 unità), Modena (+5.013) , Parma (+3.278) e Reggio Emilia (+3.164) mentre, in termini percentuali, la crescita è stata maggiore nelle province di Bologna (+6,7%), Ferrara (+6,5%) e Forlì-Cesena (+6,3%). Incidenze di cittadini stranieri sulla popolazione complessiva più elevate della media regionale si riscontrano nelle province di Piacenza (14,1%), Reggio Emilia (13,6%), Modena (13,4%) e Parma (13,1%).
Dall’analisi a livello territoriale emerge come gli stranieri, similmente alla popolazione complessiva, si stabiliscano (per il 70% circa) soprattutto in pianura (dove rappresentano il 12,2% di tutta la popolazione) e in collina (per il 27% con un’incidenza dell’11,6%), pur mantenendo una certa presenza anche in montagna (incidenza del 9,6%). L’aumento dei cittadini stranieri rispetto allo scorso anno è più evidente in collina (+6,3%) rispetto alla pianura (+5,8%) o alla montagna (+3,9%).
Il numero delle residenti straniere supera quello dei maschi stranieri in tutte le province ad esclusione di quella di Piacenza, dove il tasso di mascolinità (cioè il rapporto tra maschi e femmine) è pari a 100,5. Invece la provincia in cui il rapporto di mascolinità degli stranieri è più basso è Ferrara (79,1 maschi ogni 100 femmine).