Hanno patteggiato i quattro romeni accusati di far prostituire alcune ragazze, tra cui anche minorenni. La gang era stata smantellata lo scorso febbraio da un’operazione condotta dalla Squadra mobile e dalla Polizia municipale. Questa mattina, davanti al giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Bersani, pm Antonio Colonna, si è concluso il processo ai quattro imputati, tre uomini e una donna, rom di nazionalità romena. La pena più pesante è stata fissata per l’uomo ritenuto il responsabile del giro di sfruttamento, un 31enne conosciuto con il nome di Venus – da qui il nome dell’operazione “Venere” – che faceva innamorare di sé le giovani, anche minorenni, e poi le spediva sul marciapiede: 3 anni, 4 mesi e la concessione degli arresti domiciliari. Per il suo braccio destro, la cognata 21enne, il patteggiamento è stato di un anno e 10 mesi, con remissione in libertà. Un giro che fruttava circa duemila euro al giorno. Il valore aggiunto era dato da una 16enne, la più richiesta dai tanti piacentini che telefonavano al 31enne, il cui prezzo per una prestazione era di cento euro. Denaro che finiva nelle tasche dello sfruttatore-adone.
Altri due uomini, legati al giro di prostituzione, difesi dall’avvocato Mauro Pontini, hanno patteggiato 2 anni e un mese (ai domiciliari) e un anno e sei mesi (in libertà). Ma non era solo l’amore a convincere le ragazze a “battere” il marciapiede. Una ventenne ha raccontato di essere stata segregata in una casa in Lombardia e di venire accompagnata lungo la Caorsana. Brutale la reazione degli aguzzini al minimo cenno di reazione della ventenne: botte e anche bastonate.