E’ cominciato ed è subito stato rinviato il processo a una banda di sfruttatori di prostitute nigeriane. Pesante l’accusa per i sei imputati, tra cui due italiani, uno dei quali piacentino: riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione e reati legati all’immigrazione.
L’inchiesta era stata svolta dalla Dda (Direzione distrettuale antimafia di Bologna) e aveva scoperto che alcune ragazze nigeriane venivano costrette al marciapiede, dietro minacce per loro e le famiglie, ma anche botte e vessazioni. Una vita d’inferno avvenuta in alcuni appartamenti del centro città. Questa mattina, alla presenza del pm antimafia Stefano Orsi e davanti al collegio presieduto da Italo Ghitti, a latere Adele Savastano, oltre ai giudici popolari, è cominciato il processo. L’avvocato Lorenza Dordoni, legale del piacentino imputato, ha avanzato un’eccezione preliminare su una notifica. Ghitti l’ha accolta e ha rinviato il processo in novembre.