“Un primo passo verso il rilancio di questo Pese. Solo a Piacenza in questo settore si erano persi mille posti di lavoro”. Così si è espresso Claudio Malacalza, di Sunia Cgil, sul decreto avviato dal governo per le agevolazioni sulle ristrutturazioni e gli sgravi sulla casa.
Fino al 30 giugno del 2013, quindi, sarà più conveniente ristrutturare casa. Il decreto sviluppo infatti ha sostanziosamente innalzato il bonus fiscale per chi riqualifica la propria abitazione o per i condomini che compiono opere di recupero delle parti comuni: lo sgravio infatti passa dal 36% fino a un tetto massimo di 48 mila euro per contribuente (beneficio massimo 17.280 euro in 10 anni) al 50% fino a un tetto di 96 mila euro (vantaggio massimo nel decennio 48 mila euro).
Non sono comunque mancate le critiche da parte di Malacalza, così come le proposte per rendere davvero utile questa iniziativa: “Vale solo fino al 30 giugno e quindi sembrano tempi troppo corti. Con autorizzazioni e via dicendo passano alcuni mesi e quindi c’è qualche dubbio che ci siano davvero le risorse per finanziare questi interventi”.
Per quanto riguarda le proposte il rappresentante Sunia ha spiegato: “Per esempio lo sblocco per i comuni del Patto di Stabilità ma soprattutto bisognava sostenere con più forza l’edilizia sociale. Oggi i giovani non mettono su casa proprio perché c’è il problema della casa. Qui, invece, il governo è stato perfettamente assente”.
Infine giudizio positivo da parte di Claudio Malacalza per quanto riguarda l’Imu, per come verrà adottato dal Comune di Piacenza: “Incentiva i proprietari di casa a dare in affitto le abitazioni, soprattutto a canone concordato, con conseguente abbattimento dell’Imu. Invece viene penalizzata la speculazione, con una ricaduta positiva sulla calmierizzazione dei prezzi”.
Ricordiamo che hanno diritto al bonus non solo i proprietari dell’immobile ma anche gli inquilini o i parenti dei proprietari, la detrazione spetta a chi sostiene le spese. Se il contribuente ha tra i 75 e gli 80 anni può effettuare la detrazione in 5 anni anziché dieci; il periodo si abbassa a tre anni quando a ristrutturare è un ultraottantenne.