L’informativa del banchiere piacentino Ettore Gotti Tedeschi inizia con “caro monsignore” ed era diretta al segretario particolare del Papa, Georg Gaenswein, perché lo facesse avere a Bendetto XVI. Tra gli allegati ci sono documenti diretti al segretario di Stato vaticano cardinale Tarcisio Bertone. In un appunto al segretario di Stato si parla anche dei contrasti con il dg Cipriani e di un conto Ior che JP Morgan decise di chiudere a febbraio.
Mail e appunti per i cardinali Bertone e Nicora e per Paolo Cipriani, i contrasti con quest’ultimo, il nodo del conto presso JP Morgan, l’interruzione dei rapporti con la societa’ Deloitte e una disamina dell’attivita’ svolta a partire dal settembre 2009 dalla quale matura la convinzione che non era possibile portare a termine il mandato per cui era stato chiamato allo Ior. E’ questa la situazione che Ettore Gotti Tedeschi, l’ex presidente della ‘banca’ vaticana, sfiduciato dal board il 24 maggio, descrive nel suo memoriale, di cui oggi ha lungamente discusso con i pm romani che lo hanno interrogato.
L’AUDIZIONE E’ DURATA QUATTRO ORE – Parte del tempo e’ stato utilizzato per visionare il materiale e perche’ i pm potessero valutare cosa trattenere ai fini delle due inchieste su Ior e riciclaggio a cui stanno lavorando, in una delle quali lo stesso Gotti Tedeschi e’ indagato.
Il memoriale di 10 pagine e numerosi dei documenti allegati – che in un tutto tra mail, appunti e missive sono una cinquantina – sono rimasti nelle mani degli inquirenti, insieme a un appunto di un paio di pagine che Gotti Tedeschi aveva steso negli ultimi tempi temendo per la propria incolumita’ e che, in questo caso, avrebbe fatto arrivare a persone di sua fiducia. I magistrati – il procuratore capo Giuseppe Pignatone e l’aggiunto Nello Rossi, che gia’ lo avevano sentito il 6 giugno – hanno chiesto al banchiere una serie di approfondimenti a partire dai suoi scritti e dagli allegati: Gotti Tedeschi ha risposto a tutte le domande. Non e’ stata neppure sfiorata la questione relativa ad un’inchiesta pendente a Trapani per ammanchi in Curia, su cui e’ stata inviata rogatoria in Vaticano dai pm siciliani.
IL CONTENUTO DELLA DOCUMENTAZIONE – A quanto si e’ potuto apprendere, Gotti Tedeschi entra nel merito di aspetti spinosi. Il memoriale e’ stato scritto all’inizio di quest’anno, segno che da tempo c’erano tensioni. L’incipit e’ ‘caro monsignore‘: lo scritto, infatti, era diretto al segretario particolare del papa, Georg Gaenswein, perche’ lo facesse avere a Benedetto XVI. L’intenzione di Gotti Tedeschi era di spiegare, dal suo punto di vista, cosa stava succedendo allo Ior, come era iniziato il suo percorso all’interno dell’istituto e come si era sviluppato fino a diventare sempre piu’ accidentato.
Tra gli allegati allo scritto, ci sono documenti diretti al segretario di Stato vaticano card. Tarcisio Bertone, al cardinale Attilio Nicora, presidente dell’Aif, autorità di vigilanza finanziaria vaticana, al direttore generale dello Ior Paolo Cipriani. Proprio in un appunto inviato a Bertone, l’ex presidente dello Ior parla anche dei contrasti determinatisi con Cipriani.
CONTO JP MORGAN CHIUSO – Si tratta del nodo relativo a un conto Ior presso JP Morgan, che quest’ultima decise di chiudere a fine marzo scorso. Gotti ne parla rispondendo a Bertone, che gli chiese spiegazioni sul perche’ la JP Morgan Chase Bank Na, filiale milanese della banca americana, avesse deciso di chiudere il conto n. 1365 – sul quale sarebbe transitato circa un miliardo di euro a partire dal 2009 – il cui saldo, in forza di una clausola contrattuale, veniva portato a zero a fine giornata, con il contenuto che affluiva su un altro conto Ior a Francoforte. Jp Morgan chiese chiarimenti su alcuni pagamenti, dopo di che comunico’ che avrebbe chiuso il conto non avendo ‘sufficienti informazioni per poter continuare a fornire il servizio di pagamenti e incassi’. Una linea che Gotti, fornendo indicazioni a Bertone, indica come un giustificato motivo, dal momento che la banca statunitense non aveva ricevuto le informazioni richieste.
Nel memoriale non si parlerebbe, invece, di specifici conti Ior.
INTRALCI ALL’OPERAZIONE TRASPARENZA – Gotti ripercorre l’iter della legge antiriciclaggio vaticana, una norma voluta da Benedetto XVI per adeguare la Santa Sede e lo stesso Ior agli standard europei di trasparenza e riferisce dei freni che – sempre secondo la sua ricostruzione – ha incontrato all’interno, specialmente quando si è trattato di passare agli aspetti interpretativi della normativa. Uno dei passaggi piú dibattuti ‚ stato infatti quello della retroattività della legge e della possibilità quindi di applicarla ai casi precedenti al primo aprile 2011, data di entrata in vigore. Quanto ai conti, c’e’ una disamina generale sulle procedure che si sarebbero dovute seguire, procedure che Gotti Tedeschi individua nelle indicazioni fornite dalla società finanziaria Deloitte, con cui – spiega nel memoriale, secondo quanto riferiscono fonti qualificate – lo Ior aveva in essere, a questo scopo, un rapporto di consulenza. Ma la collaborazione con l’advisor si è interrotta a luglio perchè‚ all’interno del board dello Ior – spiega sempre il documento – furono avanzate critiche sui costi richiesti dalla società.